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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Cercare Funghi in Toscana, adesso le norme sono più semplici

All'unanimità il Consiglio regionale approva alcune modifiche alla precedente disciplina del 1999. Il presidente della commissione Agricoltura Loris Rossetti (Pd): "Grande semplificazione ed importi invariati". Il vicepresidente Claudio Marignani (Pdl): “Principi condivisibili”

Per semplificare e rendere più omogenee su tutto il territorio regionale le norme che regolano la raccolta dei funghi, il Consiglio toscano, all’unanimità, ha approvato alcune modifiche alla precedente legge del 1999.

E’ stato il presidente della commissione Agricoltura, Loris Rossetti (Pd) ad illustrare in aula le novità più importanti. Non saranno più i Comuni a rilasciare l’autorizzazione personale o turistica, ma la stessa Regione Toscana. L’autorizzazione potrà essere ottenuta con il versamento di un importo su un unico conto corrente specifico intestato appunto all’amministrazione regionale. I residenti nella nostra Regione dovranno versare 13 euro per sei mesi, 25 euro per dodici mesi. Tali importi sono ridotti della metà per chi risiede nei territori montani. I non residenti dovranno invece pagare 15 euro per un giorno, 40 euro per sette giorni consecutivi.

I Comuni, sulla base di specifiche convenzioni con la Giunta regionale, potranno attivare ulteriori modalità di riscossione degli importi per i non residenti. In questo caso sarà loro riconosciuta una parte (massimo 25%) degli introiti.

Il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chilogrammi, che salgono a dieci per i residenti nei territori classificati montani che fanno la raccolta nel proprio comune di residenza. Non ci sono limiti, invece, per gli imprenditori agricoli ed i soci di cooperative agroforestali che svolgono la raccolta per integrare il proprio reddito nella provincia di residenza. In questo caso sarà sufficiente una semplice dichiarazione, anche in via telematica, alla comunità montana o alla provincia di competenza. Gli imprenditori ed i soci di cooperativa possono chiedere deroghe ai limiti di raccolta anche nelle province diverse da quelle di residenza. Le autorizzazioni alla raccolta a fini economici in aree riservate ed alla raccolta a pagamento saranno invece rilasciate dalle province o dalle comunità montane.

Province e Comunità montane possono prevedere divieti di raccolta per un massimo di due giorni a settimana per motivi di tutela ambientale o per armonizzare attività diverse, divieti che non si applicano ai residenti nelle aree soggette a contingentamento. Le nuove norme entreranno in vigore dal primo gennaio 2011.

“Introduciamo una notevole semplificazione, basti pensare che fino ad oggi ogni Comune aveva un proprio conto corrente su cui fare i versamenti – ha sottolineato Loris Rossetti – Ma soprattutto, nonostante siano passati oltre dieci anni, lasciamo inalterati gli importi da versare per i residenti nella nostra regione. Viene inoltre valorizzato il ruolo delle Comunità montane e delle province”. Il voto favorevole del gruppo PdL è stato annunciato da Claudio Marignani (Pdl). “Sono principi condivisibili – ha affermato il vicepresidente della commissione Agricoltura – Avremmo preferito che per i residenti si tenesse conto non dei confini comunali, ma delle aree geografiche. Ci rendiamo conto, però, che sia difficile tradurre questa esigenza sul piano amministrativo.
 

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