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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Centri di accoglienza migranti, la Cgil: “I gestori non rispettano i contratti di lavoro"

La denuncia del sindacato: “Il settore dà lavoro ad oltre 300 persone, che ci segnalano inadempienze dei gestori”

Sono, secondo le stime della Cgil, oltre 300 persone nel Fiorentino. Operatori legali, educatori, addetti al portierato: sono i lavoratori nei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) e nei servizi per richiedenti asilo e rifugiati, coloro che si occupano quotidianamente dell'accoglienza dei migranti.

“Una quindicina di loro si sono presentati da noi per fare segnalazioni su forme contrattuali improprie, non corretti inquadramenti professionali, non rispetto dei turni, straordinari non pagati, sicurezza sul lavoro carente”, denuncia Jacopo Geirola e Alessio Branciamore di Fp Cgil.

I Cas nel fiorentino gestiscono questi servizi per l’80% (il resto lo fa il circuito Sprar). Nel territorio della Città metropolitana di Firenze sono stati accolti, all'interno dei Cas, nell'anno 2017, 2mila870 migranti (con una permanenza media di due anni).

La gestione di queste strutture viene affidata tramite bandi e affidamenti diretti fatti dalla Prefettura di Firenze, al privato sociale: nel fiorentino si tratta di 26 soggetti gestori che vanno da piccole associazioni o cooperative a grandi consorzi di cooperative o Ong che operano anche in ambito internazionale.

“Per la gestione delle strutture nel 2017 nella provincia di Firenze sono stati spesi oltre 30 milioni di euro, dando lavoro a oltre 300 persone dell'area metropolitana. Vogliamo far luce su questo mondo: abbiamo scritto ai 26 gestori per chiedere informazioni sul rispetto dei contratti di lavoro ma solo l'8% di loro ha risposto”, proseguono i due sindacalsti.

“Il livello di accoglienza dei migranti nei Cas fiorentini è basso in proporzione alle risorse. L’accoglienza va fatta per bene, nell’interesse di chi nei centri lavora o è accolto: quale integrazione e accoglienza si possono avere se si violano le stesse norme contrattuali di chi ci lavora?”, concludono Geirola e Branciamore, invita i lavoratori a denunciare eventuali violazioni da parte dei gestori.

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