Camorra: casalesi riciclavano denaro in alberghi e ristoranti

Un’associazione complessa, a delinquere. Una rete interregionale tra Umbria, Marche e Toscana collegata al clan casertano dei casalesi. Questa mattina un’operazione congiunta di Guardia di Finanza e Ros si è conclusa con numerosi arresti nelle province di Perugia, Caserta, Ancona, Firenze, Padova e Pesaro. Sedici le persone finite in manette su disposizione della DDA, oltre al sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di 100 milioni di euro.
BENI - Nel complesso i beni sequestrati sono: 320 immobili, 144 autoveicoli, due natanti, 45 quote societarie, nove polizze assicurative e 200 conti correnti su 53 istituti di credito. Nello specifico del territorio toscano la requisizione ha riguardato  le quote di partecipazione (del valore complessivo di 35.000 Euro) di una società, con sede nella Provincia di Pistoia e proprietaria di una struttura  alberghiera.

Per gli investigatori l’organizzazione, con base a Perugia, sarebbe stata in grado di immettere nei circuiti locali ingenti somme di denaro, provenienti dalla Camorra, tramite la creazione di società fittizie o costituite all'estero investendo in attività concernenti alberghi, e attività di ristorazione e edilizia.
SISTEMA – Oltre all’acquisizione delle società grazie a prestanome, l’organizzazione rilevava attività imprenditoriali in difficoltà finanziarie che, una volta “svuotate” dei beni, venivano utilizzate per truffare i fornitori attraverso false fatturazioni fino ad arrivare al fallimento.

Le accuse per gli arrestati sono truffa aggravata, riciclaggio, bancarotta fraudolenta, emissione di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con l'aggravante del metodo mafioso.Nel casertano arrestate dalla squadra mobile quattro persone tra cui un carabiniere.