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Cronaca

"Emergenza casa", l'allarme della Cgil

Firenze ha 1015 nuove convalide di sfratto

Emergenza casa a Firenze e in Toscana,è quanto dichiarato in un comunicato stampa della Cgil Tosacana.

12mila famiglie toscane sono in attesa dello sfratto con forza pubblica, 22mila di una casa popolare. Dove gli sfratti calano, è per gli affitti ai turisti e per l’aumento dei canoni (sul caro affitti Firenze, Pisa, Siena e Lucca al top). Cgil e Sunia Toscana dichiarano: “Servono risorse certe e programmate per gli inquilini in difficoltà, da investire in edilizia pubblica”

Firenze e provincia, prima città, con 1015 nuove convalide di sfratto, 3494 richieste di esecuzione, 715 sfratti già eseguiti con forza pubblica. Sono in diminuzione del 9% i provvedimenti esecutivi, come le esecuzioni con forza pubblica (meno del 17,72%). Empoli continua ad essere la città toscana con più espropri immobiliari in rapporto al numero di abitanti.

LA TOSCANA NELLE CLASSIFICHE NAZIONALI

Abbiamo l’88% di sfratti decretati per morosità, un numero folle. Negli ultimi 4 anni il numero complessivo di sfratti sentenziati è pari a 260.728, di questi ben 231.022 sono per morosità. Gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario sono stati 134.526. Il maggior numero degli sfratti convalidati dai giudici si concentra in Lombardia (8752), Lazio (8.7259), Campania (6029), per arrivare alla Toscana (settimo posto) con 3848 convalide di sfratto in attesa di esecuzione. La distanza della Toscana si accorcia per quanto concerne le richieste di esecuzione della forza pubblica. Infatti, dopo la Lombardia con 38817, seguono l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Toscana è sesta con 8468 richieste . Per gli sfratti già eseguiti con la forza pubblica, la Toscana è quinta, dopo Lombardia, Piemonte e Lazio, con 2571 esecuzioni con la forza pubblica.

L’ANALISI E LE PROPOSTE DI CGIL E SUNIA TOSCANA

In Toscana sono oltre 49mila le abitazioni di edilizia residenziale pubblica e sono abitate da oltre 115.mila persone. Circa 22mila famiglie toscane sono collocati nelle graduatorie comunali in attesa dell’assegnazione di una casa popolare ma allo stato attuale solo il 5% di loro troverà una risposta abitativa pubblica nel corso dei prossimi 5 anni.

Si constata che, nonostante la 'presunta' leggera ripresa economica, gli sfratti per morosità continuano ad essere una piaga inguaribile, in coppia con il nuovo fenomeno dei pignoramenti immobiliari. Le ripercussioni a livello sociale sono pesanti. Il canone di locazione, le rate del mutuo, i costi delle bollette e le spese condominiali arrivano ad incidere per oltre il 50% del reddito delle famiglie. Il tentativo di coinvolgere risorse private per soddisfare la domanda attraverso il cosiddetto social housing si è rivelato insufficiente nei numeri ed indirizzato essenzialmente al mercato della compravendita.

Cgil e Sunia propongono: un piano pluriennale di aumento dell’offerta di alloggi sociali in affitto a canoni sostenibili puntando sul recupero di aree ed edifici dismessi senza ulteriore consumo di suolo; una revisione della legge sulle locazioni che punti, attraverso contrattazione collettiva e leva fiscale, ad abbassare il livello degli affitti privati e ad aumentare l’offerta; una dotazione finanziaria certa e continuativa per permettere programmazione degli interventi e sostegno diretto agli inquilini in difficoltà.

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