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Cronaca

Mario Cerciello Rega, Palazzo Vecchio a lutto per il carabiniere ucciso a Roma

In consiglio comunale bandiera col giglio a mezz'asta e lutto al Gonfalone

Bandiera con il giglio a mezz'asta, un minuto di silenzio e lutto al Gonfalone oggi nel Salone dei Dugento, durante la seduta del consiglio comunale, per ricordare Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a coltellate a Roma nella notte tra giovedì e venerdì scorso da un 19enne americano, in vacanza nella capitale.

Il segno di lutto è stato deciso dalla conferenza dei capigruppo, riunita prima dell'inizio della seduta odierna del consiglio, su proposta del portavoce del centrodestra Ubaldo Bocci, in concomitanza della seduta dell'assemblea cittadina con i funerali, a Somma Vesuviana, del vice brigadiere dei Carabinieri barbaramente assassinato.

"Vicinanza e cordoglio alla moglie, alla famiglia e all'Arma dei carabinieri" sono stati espresso dal presidente del consiglio comunale Luca Milani, che ha invitato anche "la politica tutta, nazionale e locale, e coloro che ricoprono ruoli istituzionali, ad evitare di individuare ipotetici colpevoli tra i migranti, arrivando a strumentalizzare, come purtroppo è successo, questo bruttissimo episodio".

Il riferimento è a quanto accaduto venerdì mattina, subito dopo l'omicidio. Si è sparsa la notizia che i colpevoli fossero due 'nordafricani' e molti esponenti politici, in particolare di destra e Lega, hanno diffuso post e comunicati generici contro l'immigrazione e gli immigrati. Poi però è venuto fuori che ad uccidere il carabiniere 35enne era stato un americano di 19 anni.

Il riferimento chiaro del presidente del consiglio Milani è anche agli esponenti della Lega fiorentina, che hanno diramato numerosi comunicati, tutti dello stesso tenore, venerdì mattina, quando ancora le notizie erano frammentarie, tutti comunicati che davano per scontato che gli assassini fossero immigrati.

“Le più sentite condoglianze alla famiglia del carabiniere ucciso a Roma da due delinquenti nordafricani. L'immigrazione irregolare e incontrollata alimenta inevitabilmente la delinquenza”, ha scritto Emanuele Cocollini, che pure riveste un ruolo istituzionale che dovrebbe invitare alla prudenza, in quanto vicepresidente del consiglio comunale.

"Quel che è accaduto deve spingerci ad una riflessione profonda sulle ripercussioni che l'immigrazione incontrollata sta portando in tutta Italia", aveva aggiunto il capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio Federico Bussolin. Solo che alla fine si è scoperto che "gli immigrati" non c'entravano nulla e che l'omicida era appunto un giovanissimo americano. Ma il web ormai era già pieno di insulti.

"Purtroppo la politica troppo spesso si fa prendere la testa. Strumentalizzare e quasi fare il tifo perché chi avesse assassinato un carabiniere in servizio fosse un extracomunitario è una cosa folle. Come altrettanto folle è leggere di quella professoressa che su Facebook ha scritto 'uno in meno'. La politica deve riflettere sulla forma di violenza che appare sui social", ha aggiunto il coordinatore del centrodestra Ubaldo Bocci.

In merito ai comunicati dei consiglieri leghisti, infine, i consiglieri di 'Sinistra Progetto Comune' Antonella Bundu e Dmitrij Palagi hanno definito le frasi lì contenute come "dichiarazioni inaccettabili" e chiedono al sindaco Nardella, oggi assente dall'aula, di procedere ad una "denuncia per istigazione all'odio razziale".

I due consiglieri leghisti Bussolin e Cocollini invece, anche dopo la scoperta che l'assassino era 'americano' e non 'africano', per il momento non hanno rilasciato nuove dichiarazioni su quanto successo né su quanto precedentemente affermato.

I funerali: l'ultimo saluto al carabiniere ucciso / FOTO - VIDEO

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