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Cronaca

Picchiò carabiniere, lettera dal carcere: “Giornata memorabile”

Pubblicata da un sito internet, rivendica gli scontri

E' in carcere per avere picchiato con violenza assieme ad altre persone, lo scorso 10 febbraio, il carabiniere 23enne Luca Belvedere. Gli scontri avvennero in occasione di una manifestazione, con circa 400 manifestanti, per protestare contro l'apertura di una sede di CasaPound.

Il brigadiere capo Belvedere, che poi ricevette la solidarietà anche del ministro dell'Interno Marco Minniti, si trovò isolato dopo essere caduto di fronte ad alcuni manifestanti che iniziarono a picchiarlo violentemente, anche con il suo stesso scudo: Belvedere ne uscì con diverse contusioni e la frattura di una spalla. Risultarono feriti, più lievemente, anche altri cinque militari.

A seguito di quell'episodio si trovano tuttora in carcere, al 'San Lazzaro' di Piacenza, due persone, Giorgio Battagliola e Lorenzo Canti. Ed è proprio quest'ultimo che dal carcere ha inviato una lettera, resa pubblica dal sito infoaut.org, in cui rivendica tutto quello che è successo.

“Mi trovo rinchiuso da quella memorabile giornata di lotta collettiva”, inizia la lettera di Canti, firmata col diminutivo di Dibi. “In quella giornata - prosegue -, tra Piacenza e Macerata abbiamo vinto tutti noi che abbiamo conquistato le piazze a spinta per non permettere i comizi fascisti”.

“Noi ora dentro il carcere siamo come ostaggi nella rappresaglia dello Stato contro i poveri, in una battaglia persa da Minniti, e che ora si serve dei tribunali per reprimere ciò che era giusto e naturale fare: scendere in strada e lottare”, prosegue il giovane arrestato, invitando “a manifestare il grande no al fascismo proprio come abbiamo fatto in queste ultime settimane”.

Canti conclude la lettera dicendo di avere ricevuto “telegrammi e lettere di solidarietà da tutta Italia” e augurandosi “di tornare presto in libertà, di non aver perso il posto di lavoro e di recuperare il tempo sottratto agli studi”.

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