rotate-mobile
Cronaca

Uccise cane con una pistola: assolto. 'Il fatto non costituisce reato'

Assolto il carabiniere che uccise un cane con tre colpi di pistola, in quanto secondo il giudice 'il fatto non costituisce reato'. Avrebbe sparato per evitare di essere aggredito

Una sentenza che ha suscitato dissenso nel presidio mattutino della Lav, davanti al tribunale di Firenze, dopo la decisione del giudice Reggiani di assolvere il carabiniere che il 17 febbraio del 2008 uccise un cane a pistolettate. La sentenza è stata motivata in quanto 'il fatto non costituisce reato'. Il rappresentante dell’Arma ha infatti sempre sostenuto di aver fatto fuoco per evitare di essere aggredito da Alì, meticcio di tre anni.

DINAMICA - Durante il controllo a un camper posteggiato in via del Cavallaccio nel quartiere dell’Isolotto, vennero anche arrestati il proprietario del cane, Angelo e un suo amico, con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Angelo stamani era davanti al tribunale. I due, scarcerati, vennero querelati dai militari che poi ritirarono le querele. Il pm Francesco Tei aveva chiesto l'archiviazione ma il gip nel 2009 decise per il rinvio a giudizio del carabiniere.

Per i difensori del militare, Mario Taddeucci Sassolini e Filippo Bellagamba, quando l'imputato e il suo collega bussarono al camper, oltre ad Angelo e alla compagna uscì anche il cane che avrebbe iniziato a ringhiare e abbaiare. E quando l'animale si avvicinò il carabiniere, "impaurito", fece fuoco centrandolo in mezzo agli occhi. "Ma non c'era nessuna volontà di uccidere né seviziare l'animale" hanno aggiunto i difensori, "al massimo si è trattato di un errore".  
 

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Uccise cane con una pistola: assolto. 'Il fatto non costituisce reato'

FirenzeToday è in caricamento