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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Stadio / Via Ugo Schiff

Quartiere 2: le biblioteche Pieraccioni e Beghi a rischio chiusura?

Nel 2012 dovrebbe aprire nuovo polo multifunzionale di via Schiff che potrebbe assorbire le due strutture esistenti. Per Stefano Baldassari del Pdl: "Una vera assurdità"

Firenze, Quartiere 2; passano i mesi, ma la questione biblioteche rimane tutta in piedi. Il nodo, sempre lo stesso: con l’apertura della biblioteca Mario Luzi, che fine faranno le altre due strutture presenti nell’area? Il timore di molti è quello che il nuovo centro polivalente di via Ugo Schiff vada ad assorbire, estinguendole, le risorse contenute nella biblioteche Pieraccioni, in via Nicolodi, e Beghi, in piazza Alberti. “Sarebbe grave – afferma Stefano Baldassarri, esponente del Pdl che siede nei banchi del consiglio del Quartiere 2 – se la nuova struttura determinasse la chiusura dei due centri già esistenti. Intendiamoci, noi non siamo contro l’apertura dei nuovi locali di via Schiff, tutt’altro; chiediamo solo che la Luzi si trasformi in un valore aggiunto per Campo di Marte e non in un sottrattore di risorse, che oltretutto da sempre sono premiate dall’utenza. Per adesso nessuno ci ha confortato in questo senso e le nostre perplessità restano tutte in piedi”.
Un problema non da poco, che interessa e intercetta una parte significativa di vita del Quartiere 2; e non si tratta solo di studenti. La Pieraccioni e la Beghi, da decenni, sono veri e propri punti di riferimento per la vita culturale di questa parte di città. Due biblioteche tradizionali: prestito dei volumi, lettura, studio. Complessivamente contano 135 postazioni per la lettura (50 alla Beghi, 85 alla Pieraccioni). Per Baldassari il Quartiere potrebbe davvero correre il rischio di perdere questi posti: “Sarebbe davvero incomprensibile, barattare l’esistente con il nuovo e non, invece, sforzarsi per integrarlo. Anche perché la Luzi, una volta aperta, conterà 110/115 postazioni a sedere. Se l’amministrazione comunale decidesse di sopprimere Pieraccioni e Beghi, costringerebbe i cittadini ad ammassarsi in un unico centro, con addirittura meno postazioni del passato. Praticamente una seduta ogni 800 cittadini circa. Un’assurdità”.

NUOVO POLO – La biblioteca Mario Luzi deve ancora aprire i battenti ed è già circondata da una fitta rete di polemiche. Sul metodo e sul merito. Si parte dai ritardi per l’apertura. La struttura multifunzionale infatti, pensata sul modello Oblate, doveva già essere operativa, ma ancora il nastro tricolore non è stato tagliato. Ritardi nei lavori, ma soprattutto certe lungaggini per il passaggio di proprietà. La vicenda ruota attorno al Comune e l’azienda edile che ha operato in quella particolare zona cittadina. Un’ex area industriale, convertita in residenziale. Interviene il Comune e propone al costruttore uno scambio: uno sconto sugli oneri di urbanizzazione in cambio della struttura da destinarsi a biblioteca. Il tutto per uno scomputo al privato pari a 1 milione e 100mila euro. Sono arrivate le case, qualcuna è già stata venduta, ma ancora la biblioteca è rimasta con le porte chiuse. E dire che il Comune aveva anche stanziato 230mila euro per gli arredi interni. In pratica ha pagato per una cosa di cui ha tardato a metterci le mani sopra. “Un’inaccettabile incapacità – continua Baldassarri – di questa amministrazione di produrre in tutto questo tempo un atto, un passaggio di proprietà” . Oggi, finalmente lo stabile è integralmente nelle mani di Palazzo Vecchio; così il 2012 dovrebbe essere l’anno buono dell’inaugurazione.

Tutto questo tempo, tuttavia, non è servito a sciogliere i nodi presenti. Uno su tutti: la biblioteca sarà fornita di materiale proprio oppure negli scaffali della Luzi saranno trasferiti i volumi della Pieraccioni e della Beghi? Una domanda chiave, la cui risposta farebbe certo chiarezza sul futuro dei due centri studio, che per adesso sembrano appesi. “In questo momento – afferma Baldassarri – gli organici delle due biblioteche esistenti sono già al minimo. Anche se nei giorni scorsi sono state aggiunte due unità al personale, che fortunatamente ha permesso di ampliare le fasce orarie di apertura visto che a gennaio avevano subito una brusca riduzione, la situazione rimane molto incerta. Se già è complicato tenerle aperte con l’attuale personale, quali saranno le risorse umane spendibili nella nuova biblioteca di via Schiff? La mia paura è che alla fine il Comune dirotterà i dipendenti dei due biblioteche nel nuovo centro”. Per la Pieraccioni e la Beghi vorrebbe dire chiusura. “E’ un progetto che non può stare in piedi – conclude Baldassarri – anche perché sarebbe davvero ingiusto costringere un intero quartiere, che ricordo essere l’unico a non garantire il servizio notturno bibliotecario, a raggiungere un unico centro di studi e lettura. Per molti, e penso agli anziani, rappresenterebbe un vero handicap, sociale e motorio”.
 

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