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Cronaca

Infiltrazioni della camorra in Toscana: 18 arresti, in manette due poliziotti | VIDEO

Diciotto persone sono state arrestate dagli agenti delle squadre mobili di Caserta e Firenze su ordine del gip con l'accusa di affiliazione alle famiglie Schiavone e Russo

Stamani la squadra mobile di Firenze, sezione criminalità organizzata, ha arrestato dieci persone accusate di essere affiliate o vicine al clan dei Casalesi. Quattro di loro sono state arrestate e portate nel carcere di Sollicciano, altre sei erano già detenute. Le manette sono scattate nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli sulle infiltrazioni della camorra sul territorio toscano. Interessando la provincia di Pisa e quella di Lucca. Quella di Firenze ha avuto solo la funzione di cabina di regia. Nel corso delle investigazioni, sviluppo di una precedente indagine, si è scoperto un traffico di cocaina tra Campania e Toscana.

E’ stato anche appurato come fosse stato costruita una rete di racket a scapito degli imprenditori per conto delle famiglie Schiavone e Russo. Tra gli arrestati residenti in Toscana, Franco Galante, casertano, affiliato al clan, accusato di provvedere alle riscossioni del pizzo; Danilo Argiolas, broker assicurativo accusato di aver acquistato cocaina da persone vicine al clan dei Casalesi e di averla spacciata nella provincia di Lucca; Guerino della Santa, livornese anche lui accusato di spaccio di sostanze stupefacenti; Myroslava Prytula, ucraina, accusata di essere uno dei corrieri della cocaina.

Due degli arrestati, Arturo Storico e Francesco Dimarco, si trovavano già in carcere poiché accusati di essere tra i componenti della banda che il 18 giugno 2012 a Pontedera mise a segno una rapina su un furgone portavalori Securpol, in cui un passante rimase gravemente ferito. Gli spararono alla testa.

Camorra, arresti della squadra mobile



In tutto però sono diciotto le persone sottoposte a custodia cautelare dalle squadre mobili di Caserta e Firenze, su ordine del gip di Napoli. Fra i destinatari delle misure restrittive risultano anche due poliziotti che orbitavano nei palazzi delle Istituzioni. I due agenti, Franco Caputo, napoletano di 56 anni, e Cosimo Campagna, brindisino di 57 anni, ora agli arresti domiciliari, erano rispettivamente in servizio presso un'infermeria situata in una sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Camera dei Deputati.

Pesanti le accuse per i due agenti coinvolti. Uno, che ha prestato fino ad oggi servizio presso l'Ispettorato di polizia di Montecitorio, è accusato di aver utilizzato a vantaggio della camorra il Ced Camera per acquisire informazioni protette da sistemi di sicurezza su indagini e precedenti penali riguardanti specifiche persone.

L’altro, che lavorava presso l'Ufficio tecnico-logistico gestionale terzo settore sanitario della Presidenza del Consiglio, era "in stretto contatto - accusa la Dda - con affiliati di spicco del clan dei casalesi operanti nel casertano e in Toscana", trasmettendo loro informazioni riservate coperte da segreto istruttorio ricevute per ragioni di servizio, relative a intercettazioni telefoniche ed ambientali.

 

Infiltrazioni della camorra in Toscana: arrestati dalla polizia fiorentina

 


 

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