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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caldo, la Cisl accusa: "40 gradi negli uffici postali senza aria condizionata"

Il sindacato: "Poste italiane a Firenze ritarda l'accensione dell'aria condizionata e così, in nome del risparmio energetico, mette a rischio la salute di lavoratori e utenti"

Improvvisamente il caldo, quello che ieri ha fatto di Firenze – con i suoi 37 gradi – la città più calda d’Italia. I primi disagi, le immancabili raccomandazioni agli anziani, e le polemiche. Come quella sollevata dai dipendenti degli uffici postali: “Poste italiane a Firenze ritarda l’accensione dell’aria condizionata e così, in nome del risparmio energetico, mette a rischio la salute di lavoratori e utenti”. E’ questa l’accusa sollevata del segretario Slp-Cisl Firenze-Prato, Marco Nocentini, alla luce della situazione creatasi in molti uffici postali del territorio.

“Da ieri – afferma Nocentini in una nota – si vive una situazione insostenibile, dovuta alla mancanza dell’aria condizionata, in molti uffici postali, dove centinaia di lavoratori sono costretti a lavorare con oltre 40 gradi e a subire per di più le invettive dei clienti che, costretti a fare la fila in ambienti al limite della sopportazione, scaricano le loro giuste proteste sugli incolpevoli lavoratori allo sportello”.

Le situazioni più difficili si sono avute nei due grandi centri di recapito in via del Mezzetta e di via della Casella, a Firenze, nell’ufficio postale di Lastra a Signa e in quello di Empoli e al Centro smistamento provinciale di via Pasolini (Sesto Fiorentino), dove è stato chiesto l’intervento del 118 perché una giovane lavoratrice ha accusato un malore. “Va bene il risparmio energetico – conclude Nocentini – ma non a scapito della salute di lavoratori e clientela. E non si dica che l’ondata di calore di questi giorni è arrivata inattesa: siamo al 18 di Giugno, non ci voleva un genio della meteorologia per immaginare che il caldo stava per arrivare”.

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