Calcio Storico, si riparte da zero oppure siamo al capolinea?

"Sono a disposizione del consiglio comunale e di Dario Nardella. Ma non mi pongo il problema delle dimissioni" così Michele Pierguidi presidente del Calcio Storico dopo le polemiche seguite all'annullamento della finale. Rammaricato per la scelta del sindaco con la quale però "concordo anche se a malincuore perché avremmo voluto entrambi la finale". Dure le critiche dell'opposizione, in primis la consigliera Cristina Scaletti che ha parlato di "incompetenza dell'Amministrazione".

La tradizione fiorentina sentita dai colori e dal pubblico era allo sfascio "Due anni di sospensioni, squalifiche e condanne penali - ricorda Pierguidi - in questi 4 anni grazie a nuove regole, compreso il testa a testa inserito per tutelare i calcianti, queste cose non sono più accadute. Credo che ci sia solo una strada per ripartire: coerenza, rispetto delle regole e rispetto delle squalifiche. Per quest'ultima cosa sono stato criticato e attaccato, ho lottato contro pressioni per far giocare giocatori squalificati invece ho sempre rispettato le decisioni della commissione disciplinare anche se non le condividevo. Chi dice che è più violento di prima ha la memoria corta" così riporta La Nazione l'intervista al deus ex machina del Calcio in costume lontano dall'idea di firmare una lettera di dimissioni. 

Inserire il tempo per poter stimolare le azioni, eliminare la mezza caccia per chi tira con i piedi, limitare la possibilità di far diventare il campo un ring per scontri di pugilato, proseguire sulla strada delle restrizioni agli stranieri avvicinando i fiorentini alla competizione agonistica, sono solo alcune delle proposte sul tavolo per ripartire da zero, ancora una volta. Esiste la volontà di rimettere tutto in discussione? La tradizione e l'immagine hanno accusato l'ennesimo colpo, ma Firenze potrebbe perdere una festa nella Festa e gettare via una ghiotta opportunità turistica.