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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Calcio giovanile, partita finisce 30-0: “Colpa delle istituzioni, così non si insegna niente ai ragazzi"

Si riaccende il dibattito sui divari che ci sono tra le squadre del calcio giovanile nei campi fiorentini

Sfogliando i risultati della domenica del calcio giovanile non è un caso imbattersi in goleade clamorose. Un dibattito che da qualche tempo sta animano i campi fiorentini e non solo. L'ultimo episodio risale al weekend appena passato, nella categoria dei Giovanissimi B provinciali di Firenze. Limite e Capraia batte Real Cerretese 30-0. Non si tratta di un caso isolato. Dando uno sguardo alle altre partite infatti si legge Atletico Castello-San Piero a Sieve 2-19, Firenzuola-Fortis Juventus 1-12, Fucecchio-Ponte a Elsa 17-0, e anche nelle giornate precedenti i risultati sono più o meno i soliti. Di chi è la colpa? Di certo non dei ragazzi che scendono in campo con l'unico obiettivo di divertirsi, ma così facendo il divertimento viene meno sia per i vinti che per i vincitori. 

"Ho sentito delle cose che feriscono persone come noi, che ogni giorno lavoriamo per creare una crescita sui bambini e farli star bene - dichiara Maurizio Tramacere, presidente del Limite e Capraia -. L'obiettivo nostro, per chi ci conosce veramente, è quello di far crescere i bambini e creargli un ambiente sano. La società Real Cerretese è amica nostra, e di certo non è stato bello neanche per noi un episodio simile. Basta guardare i risultati ogni domenica per capire che così facendo non si aiutano le squadre più piccole perché i bambini così si demotivano. Penso che il mondo del calcio giovanile sia abbastanza complicato ad oggi. La Federazione deve lavorare per cambiare le cose. In ogni caso nella partita di ritorno inviterò tutti i bambini della Real Cerretese a mangiare insieme la pizza da noi, perché per noi questo vuol dire sport". 

"Purtroppo non possiamo fare delle selezioni sulla carta - commenta Enrico Gabrielli, coordinatore regionale del settore giovanile e scolastico del Comitato Regionale Toscana, - perché l'organizzazione del torneo si basa su due fasi. La prima aperta a tutti, con gironi eterogenei. Quello dei Giovanissimi B è il primo campionato ufficiale che viene fatto dopo i settori della scuola calcio. Per questo motivo è difficile avere dei parametri di quale squadra sia più o meno competitiva. Non è detto che la squadra che ha meno tesserati sia meno forte e viceversa. Per questo nella seconda fase, da gennaio in poi, vengono fatti dei raggruppamenti in base ai risultati, che è l'unico parametro oggettivo che possiamo valutare". Al momento quindi non ci sono altre soluzioni al vaglio. L'unica strada percorribile secondo il Comitato Regionale è quella che verte sull'aspetto didattico. "La dove c'è un divario netto noi diciamo sempre negli incontri con le società di non infierire e porre delle regole alla squadra che sta vincendo, come giocare solo a uno o due tocchi ad esempio, far girare la palla, far giocare i ragazzi che sono un po' più indietro o invertire i ruoli".

"Non voglio tornare sull'accaduto - commenta Tommaso Pepe, responsabile della Scuola Calcio della Real Cerretese -. Dico solo che siamo arrabbiati e delusi, perché le piccole società come la nostra non vengono aiutate da nessuno". La sensazione è che questo dibattito possa continuare ancora a lungo. Ma per quanto ancora i bambini che scendono in campo dovranno subirne le conseguenze?

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