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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Caccia, possibilità degli agricoltori di abbattere i cinghiali: l'Enpa protesta

Dopo l'integrazione al Praf apportata in commissione agricoltura, l'Ente Nazionale Protezione Animali teme si possa aprire una sorta di caccia "selvaggia" agli ungulati

La settimana scorsa un’integrazione apportata al piano agricolo forestale (Praf), in commissione agricoltura del Consiglio regionale, prevede che gli agricoltori toscani potranno abbattere cinghiali e altri ungulati qualora i loro raccolti siano messi a rischio da un'eccessiva presenza di animali, sempre che le autorità preposte, che prima devono essere chiamate ad intervenire, non vi avranno posto rimedio entro 48 ore.
Su questo l’Enpa è scettica e teme per i possibili risvolti di questa “norma”, in quanto “…in piena violazione delle leggi a tutela della fauna selvatica, concederebbe agli agricoltori la facoltà di uccidere cinghiali e altri ungulati nel caso essi ritenessero la presenza di questi animali un pericolo il raccolto”. Secondo l’Ente Nazionale Protezione Animali la possibilità di fuoco da parte di un privato cittadino, sebbene vincolato ad un’iscrizione in un apposito elenco dell’Amministrazione provinciale, aprirebbe una sorta di caccia "selvaggia" agli ungulati e una possibile deregulation.

"La Regione Toscana deve assumersi le proprie responsabilità sancite dalla legge sulla fauna selvatica e sulla sua tutela, che prevede anche rimborsi a favore degli agricoltori che abbiano realmente subito un danno - prosegue l'Enpa -. Si tratta però di danni che devono essere monitorati e accertati: la Regione non può affidare tale responsabilità all'agricoltore di turno, ricorrendo a una specie di scaricabarile, tanto inaccettabile quanto illegale". Nella nota l'Enpa ricorda che la legge 157/92 stabilisce i principi per il controllo della fauna selvatica, primo fra tutti il criterio della selettività "completamente ignorato dall'integrazione apportata al piano agricolo forestale". La stessa legge stabilisce che debbano essere le guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali a fare gli abbattimenti selettivi. Per questo l'Enpa annuncia l'intenzione di monitorare la situazione pronta ad agire "con tutti i mezzi possibili per contrastare ogni possibile abuso" denunciando chi uccide o maltratta animali.
 

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