Una ventina di studenti che organizzano un raid punitivo contro un loro compagno di scuola. Poi l’irruzione nella sua classe. C’è chi sbatte i banchi chi tenta di picchiarlo. Così lo scorso 17 ottobre in un istituto superiore di Empoli (Firenze). Ora quattro protagonisti dell’episodio, ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni, sono stati identificati dalla polizia e denunciati. I reati contestati sono violazione di domicilio, interruzione di pubblico servizio e tentata violenza privata aggravata.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti del commissariato di polizia di Empoli, gli adolescenti volevano 'punire' un ragazzo diciottenne, di origini cinesi, considerato colpevole di aver difeso due compagni di scuola dalle angherie di uno dei componenti del gruppo. Alcuni giorni prima, a bordo di uno scuolabus, era intervenuto per fermare un sedicenne che colpiva con un ombrello due suoi amici. Nei giorni successivi il sedicenne, di origini albanesi, già noto per episodi simili, lo aveva colpito con calci e pugni causandogli una lacerazione al labbro.

Poi, il 17 ottobre, avrebbe organizzato il raid punitivo nella classe del ragazzo. Una decina di giovani è rimasta fuori dall'aula, mentre gli altri sono entrati cercando di trascinare fuori il diciottenne. La situazione è tornata alla normalità solo grazie all'intervento dei docenti, che poi hanno denunciato l'accaduto alla polizia. Le indagini, durate quasi tre mesi e nel corso delle quali sono state raccolte le testimonianze di alunni e professori, hanno permesso di identificare quattro ragazzi che si sarebbero distinti per aggressività. Accertamenti sono in corso per identificare altri giovani che hanno preso parte al raid punitivo.

"Quest'episodio – ha commentato il questore di Firenze Raffaele Micillo – deve sollecitare l'attenzione dei genitori, che devono cercare di seguire i propri figli, tenere d'occhio le loro amicizie, sapere che cosa fanno. Così il fenomeno del bullismo può essere bloccato sul nascere''.