"Buhaiolo": storia di una parola fiorentina
Prima di diventare un modo "molto" affettuoso per chiamare gli amici la parola "buhaiolo" descriveva un mestiere, ma quale?
Ebbene sì, “buhaiolo” ha effettivamente a che fare con le buche e non ha sempre avuto il significato negativo che gli attribuiamo adesso.
Tre sono le possibili e plausibili spiegazioni per questo termine.
Anticamente i negozi di San Lorenzo erano chiamati buche poiché erano al di sotto del livello stradale e quindi “in buca”. Quando, all’ora di pranzo, passavano i carri con il cibo, i venditori per richiamare l’attenzione dei negozianti urlavano: “Buhaioli, c’è le paste!”.
Un’altra versione è quella che riguarda gli stradini ovvero chi di lavoro doveva riempire le buche, che si trovavano sotto il Torrino di Santa Rosa, con la ghiaia e che venivano chiamati appunto Buhaioli.
L’ultima spiegazione farebbe riferimento ai renaioli, cioè coloro che dovevano raccogliere la rena dal fondale dell’Arno: raschiando il letto del fiume andavano a creare delle buche.
Quando il fiume era in secca questa operazione poteva essere svolta senza il bisogno della barca e le buche che si andavano a creare erano visibili - da qui il nome. Le mogli di questi lavoratori, oppure la cuoca della mensa, per informare gli uomini che il pranzo era pronto li chiamavano “Buhaioli, c’è le paste!”