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Cronaca Lastra a Signa

Bretella fantasma Lastra a Signa – Prato: tre imprenditori a giudizio, anche Fusi

Tre imprenditori sono stati rinviati a giudizio dal gup nel procedimento sulla bretella mai realizzata tra Lastra a Signa e Prato. La prima udienza a giugno 2014

Tre imprenditori sono stati rinviati a giudizio nell’inchiesta sulla cosiddetta ‘bretella fantasma’ tra Lastra a Signa e Prato. Un’opera infrastrutturale, finanziata nel 2006 con 28,9 milioni dalla Regione Toscana, mai realizzata. A processo sono finiti l'ex patron della Btp, Riccardo Fusi, e gli allora vertici del Consorzio Etruria, l'ad Massimo Pagnini e il presidente Armando Vanni. Per loro l'accusa è malversazione a danno dello Stato. Prima udienza il 6 giugno 2014.

Btp e Consorzio Etruria facevano parte della società, la Sit, che si aggiudicò il project financing per la progettazione, la realizzazione e la costruzione dell'opera. In un primo momento, fra gli indagati c'erano anche l'ex assessore regionale Riccardo Conti e Vito Gamberale, all'epoca ai vertici di Autostrade: le loro posizioni sono state archiviate durante le indagini. Secondo l'accusa, la parte dei 29 milioni destinata a Btp (14,5 milioni) e Consorzio Etruria (7,2 milioni) venne impiegata ''per finalità non ricollegabili al project financing'': in particolare sarebbe stata usata per estinguere due finanziamenti della Btp e debiti con i fornitori del Consorzio Etruria.

 ''Più' che di malversazione - ha commentato uno dei difensori, l'avvocato Alessandro Traversi - si dovrebbe parlare di malagestione da parte della Regione: nei quattro anni in cui non e' riuscita a costruire una bretella che unisca Lastra a Signa a Prato, in Turchia è stato costruito un tunnel che unisce Asia ed Europa''.

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