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Cronaca

Raccordo Lastra a Signa-Prato: Conti chiede di essere ascoltato dai pm

L'ex assessore regionale indagato per corruzione chiede alla procura di Firenze di poter "fornire chiarimenti". Intanto il suo legale sta lavorando alle "indagini difensive"

Riccardo Conti, l’ex assessore regionale coinvolto nell’inchiesta sulla bretella autostradale Prato-Lastra a Signa, esce allo scoperto e chiede ai pm Luca Turco e Giuseppina Mione di essere ascoltato. A confermarlo è stato il legale di Conti, l’avvocato Massimiliano Annetta, che questa mattina ha dichiarato la volontà del proprio assistito di voler “fornire chiarimenti ai magistrati che si stanno interessando alla vicenda della bretella autostradale”. L’ex assessore, esponete di primissimo piano del Pd regionale, è indagato per corruzione. Con lui l’ex numero uno di Autostrade, l’attuale presidente e Ad del Fondo F2i, Vito Gamberale. L’indagine è ormai nota: quella che doveva essere un’opera strategica di primissimo piano per il sistema infrastrutturale della Regione Toscana, è tutt’oggi rimasta al palo. Perché?

Ferma dal 2006, tanto da aggiudicarsi un soprannome più che esplicito: ‘raccordo fantasma’. Da qui ai denari: c’è un contributo dell’Ente, poco meno di 29 milioni di euro, stanziato e poi volatilizzato. Dove è finito questo tesoretto? Ma non solo; c’è un’altra domanda su cui la Procura di Firenze vuol far luce: perché i costi dell’opera dal 2006 al 2010 sono lievitati a tal punto da far issare bandiera bianca a Palazzo Strozzi-Sacrati? Si parla, per chiarire, di una cifra enorme, circa 385 milioni di euro.

Così oggi arriva perentoria la richiesta di Conti. Secondo quanto appreso da fonti vicine alla procura, i pm in queste ore starebbero valutando se, e quando, ascoltare l’ex assessore indagato. Ma Conti non si ferma qui e prepara a mettere in campo la contraerea. A cominciare da una serie “indagini difensive”, come confermato dallo stesso legale, in particolare “per dimostrare che la nomina di Riccardo Conti nel cda del fondo di investimenti F2i è stato del tutto trasparente”. Una linea che non convince tuttavia la procura optata a credere che il reato di corruzione poggi su una serie di scambi di favori tra Conti e Gamberale. In pratica, per l’accusa, Gamberale avrebbe nominato Conti nel ‘proprio’ cda alla scadenza del mandato della legislatura regionale. In cambio il top manager si sarebbe garantito l’aggiudicazione del project financing sulla bretella fantasma, la Prato-Lastra a Signa. Una tesi che la difesa rigetta con forza, affermando che la nomina dell’ex assessore all’epoca fu fatta per volontà della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, e non dal numero uno di F2i. . Ipotesi, tutte in cerca di conferme.
 

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