Borse Hermes contraffatte vendute a 17mila euro l'una
La Guardia di Finanza ha arrestato sei persone nel corso di un operazione anticontraffazione. Le borse erano di una fattura tale da essere vendute in Europa ed Estremo Oriente anche a 17mila euro l'una
Si è conclusa con sei arresti, tre domiciliari gli altri in carcere, l’operazione Birkin per un giro di borse false prodotte in Toscana. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti nonché per ricettazione. LE IMMAGINI
Coinvolti il titolare di una pelletteria di Campi insieme alla moglie e al figlio. Tutti lavoravano per la ditta che produce e commercializza, spacciandole per vere, false borse a marchio Hermes. Merce che veniva poi venduta in boutique all'estero: Inghilterra, Svizzera, Russia, Hong Kong, Giappone e a clienti italiani. I prodotti erano di qualità talmente elevata da essere venduti anche a 17mila euro l’uno.
Le indagini, partite lo scorso gennaio, hanno portato al sequestro di una concessionaria di auto di lusso a Campi, di proprietà dell'indagato dal 2009, insieme ad alcuni veicoli in vendita.
Sequestrate anche le quote sociali di un'altra società acquistate dall'imprenditore, proprietaria di un centro commerciale ad Agliana. Sigilli anche all'immobile usato come laboratorio di pelletteria oltre che a macchinari e pellami, conti correnti e 132 borse contraffatte, del valore di 1,2 milioni di euro.
L’operazione della Guardia di Finanza continua, oltre che nelle Provincia, a Pistoia, Lucca e Milano, dove si stanno effettuando perquisizioni domiciliari nei confronti di altre otto persone indagate nel medesimo procedimento. Secondo quanto reso noto tra loro figura anche un tecnico francese vicino agli ambienti della maison Hermes, che avrebbe fornito indicazioni e consigli sulla realizzazione dei falsi.