Borgo: il 9 giugno muore Fido, Hachiko italiano

Per quattordici anni attese il ritorno del padrone. Una storia forse meno nota ai più giovani rispetto a quella di Hachiko protagonista del remake con Richard Gere, il "collega" a quattro zampe la cui statua si trova davanti alla stazione di Shibuya (Tokyo) dove si svolse l'omologa storia nipponica.

Una vicenda, quella mugellana, che non ha niente da invidiare a quella giapponese e che nei decenni scorsi guadagnò copertine su copertine. Al centro c'è "Fido", un bastardino bianco a macchie nere, che per quasi tre lustri attese il suo padrone alla fermata della corriera. Una storia di amore, un esempio di fedeltà. 

Era il 1941 quando Carlo Soriani, operaio di Luco, trovò Fido ferito in un fossato. Lo prese, lo portò a casa e lo curò. Lo salvò. Un'adozione che creò un legame granitico. Fido lo svegliava tutte le mattine, alle 5 trenta, e lo accompagnava a prendere la corriera da dove il padrone raggiungeva le Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo per poi aspettarlo in quello stesso punto all'uscita da lavoro. Fino al 30 dicembre del'43 quando un terribile bombardamento alleato sulla cittadina mugellana causò oltre 100 vittime tra cui Soriani.  

Fido però continuò ad attendere il suo padrone. Fino alla fine dei suoi giorni è partito dalla sua cuccia per arrivare nella piazzetta di Luco e aspettare la scesa dei passeggeri dal bus. Una devozione che diventò un simbolo. Il sindaco di Borgo permise che il cane, completamente innocuo, potesse girare senza museruola e lo esentò dalla tassa sui cani. Nel 1957 a Fido venne consegnata una medaglia, poi il comune lo omaggiò con una statua dello scultore Salvatore Cipolla. La statua - distrutta e poi sostituita con una in bronzo - capeggia ancora in Piazza Dante a Borgo San Lorenzo. 

Il 9 giugno del 1958 Fido si spense. Fu seppellito di fronte al cimitero di Luco, vicino al suo padrone. Oggi un pensiero va a lui, amico dell'uomo.