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Cronaca

Parziale bocciatura del metodo Stamina, il padre di Sofia: “Siamo basiti”

"Non mi aspettavo niente di diverso dal comitato scientifico. Credo che non sia comunque un comitato imparziale, visto che il 70% dei suoi membri si era espresso contro il metodo Stamina prima ancora di essere nominato all'interno del comitato"

Il metodo Stamina degli Spedali Civili di Brescia ha ricevuto una sostanziale bocciatura dal comitato scientifico, quest'ultimo incaricato di esprimere un parere sul metodo messo a punto dal presidente di Stamina Foundation David Vannoni. “Non mi aspettavo niente di diverso dal comitato scientifico. Credo che non sia comunque un comitato imparziale, visto che il 70% dei suoi membri si era espresso contro il metodo Stamina prima ancora di essere nominato all'interno del comitato''.

Il metodo delle cure compassionevoli è da tempo sotto i riflettori dopo che a una bambina di Firenze, Sofia, affetta da una malattia degenerativa, era stato negato il completamente del trattamento. Poi il tribunale del lavoro, dopo il ricorso dei genitori della piccola, si era espresso favorevolmente così da far terminare il ciclo di infusioni previste nel protocollo Stamina.

“E' stata una scelta del ministero della Salute - ha affermato Vannoni - nominare questi componenti, ed ora sarà il ministero a decidere cosa fare''. Se ''così stanno le cose - ha quindi annunciato il presidente di Stamina Foundation - Stamina farà ricorso al Tar in merito alla nomina di precise personalità, non imparziali, all'interno del comitato scientifico''. Con questo metodo, ha quindi ricordato Vannoni, ''sono curate in questo momento a Brescia 40 persone, senza effetti collaterali e con risultato evidenti che mostreremo al Tar il prossimo 7 ottobre''. Partendo da questi ''dati reali - ha detto - dico che una bocciatura sulla carta vale poco rispetto a quello che e' gia' in corso all'interno di un ospedale pubblico italiano''.

Ad ogni modo, ha tenuto a precisare, ''aspetto di vedere le motivazioni del parere''. Nel frattempo, ''andiamo avanti con le terapie: abbiamo 150 persone in lista di attesa a Brescia''. Quindi, ha sottolineato Vannoni, ''se la strada per il metodo Stamina potrà essere solo quelle delle cure compassionevoli, proseguiremo con questa via, che e' in ogni caso quella piu importante perchè e' in grado di assicurare una risposta immediata ai pazienti''. D'altronde, ha concluso, ''la sperimentazione non aggiungeva nulla, perchè sarebbe stata limitata alla fase 1 e 2 e, dunque, a poche decine di malati per alcune patologie, e non sarebbe stata la soluzione per portare alla metodica alle migliaia di malati di tante patologie diverse''.
 
“E' una decisione che ci lascia basiti. - ha detto Guido De Barros, papà della piccola Sofia - Colpisce la velocità con cui hanno voluto chiudere. La sensazione è che invece di risolvere un problema, trovare una soluzione, abbiano voluto chiudere il problema". 

"La nostra sensazione - ha aggiunto - è confortata dal fatto che tuttora è disattesa la legge 57, per noi peraltro una normativa pantomima, nata per tutelare e regolare, ma di fatto non attuata compiutamente. I nostri sforzi - ha proseguito De Barros - come la manifestazione di ieri (martedì per chi legge) a Roma per i fratelli Viviano, ci appaiono nulli rispetto a una politica assurda verso diritti fondamentali dei cittadini come il diritto alla salute". Riguardo alle condizioni di Sofia, il padre ha spiegato: "Stiamo aspettando i risultati della quarta infusione fatta agli inizi di agosto, ma la bimba è stabile e presente più che mai".

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