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Cronaca

Bimbo tolto alla madre in Comunità: i giudici sospendono la decisione

I giudici hanno sospeso il trasferimento del bimbo di tre anni dalla Comunità di San Patrignano dove era stato portato per stare con la madre di 41 anni

Una decisione che ha fatto discutere ma che adesso è rientrata. Bachir, bambino di 3 anni, non dovrà essere traferito dal luogo dove si trova la madre, la Comunità di San Patrignano, come deciso dal Tribunale dei Minori di Firenze. Da circa un mese e mezzo madre e figlio erano tornati a vivere assieme dopo che il piccolo era stato collocato in una struttura per minori insieme alla sorellina. San Patrignano ha al suo interno un apposito nido ed un'area educativa - dotata di operatori professionali nel campo dell'infanzia - che ospitano 75 piccoli figli di operatori ma anche di ragazzi che svolgono il percorso di recupero in comunità.

La 41enne ieri è stata appoggiata nella protesta da tutta la Comunità e oggi una ventina di persone hanno manifestato davanti al tribunale dei minori. Durante il presidio, promosso dalle associazioni 'Gruppo Tredici' e 'Il varco', è stato esposto uno striscione con scritto ‘Un giudice non puo' togliere il figlio all'amore della madre’.  

Nell'ordinanza del 3 aprile, i giudici di Firenze ricordavano che, dopo aver trascorso un periodo in una struttura per soli minori (insieme alla sorellina poi deceduta), il bambino era stato trasferito dai servizi sociali a San Patrignano, con la madre.
Sempre secondo i giudici, però, aver distolto il piccolo dalla struttura in cui si trovava ormai da oltre un anno e mezzo è stato contrario al suo interesse, in quanto il bambino è stato spostato all'improvviso dal suo ambiente senza però un evidente vantaggio, dovendo la madre seguire un percorso il cui esito a tutt'oggi non è prevedibile (é infatti necessario che la Comunità di San Patrignano relazioni sul percorso della madre entro tre mesi). Per questo il tribunale di Firenze aveva disposto che il piccolo venisse riportato nella struttura per soli minori, chiedendo al servizio sociale di reperire "una famiglia per un eventuale affidamento o collocamento eterofamiliare". Provvedimento, quest'ultimo, ora sospeso dagli stessi giudici.

 

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