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Cronaca

Betori: "Firenze abbandoni logica del profitto e della rendita"

L'Arcivescovo nell'omelia di San Giovanni: "Intercettare il flusso turistico senza svilire i valori"

C'è "l’esigenza di creare un tessuto sociale forte, fatto di famiglie e di una rete di risposta ai bisogni primari delle persone, abbandonando la prevalente logica di profitto e di rendita, che intercetta sì il flusso turistico ma svilisce l’immagine stessa del nostro territorio".

Lo ha detto l'Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori intervenendo alla giornata conclusiva dell'assemblea del clero diocesano che si è svolta oggi nella Casa di spiritualità "Elia Dalla Costa" a Lecceto.

Betori ha parlato di "problematiche che non hanno soltanto risvolti economici, ma prima ancora valoriali e identitari, di una identità non chiusa, ma dialogica e inclusiva, come nelle nostre migliori tradizioni, e per questo densa di contenuti e di riferimenti alla persona, alla sua dignità, alla socialità e al bene comune".

Secondo Betori "per aprire orizzonti positivi è chiesta una progettualità che non tema il nuovo, cercando di convergere tutti su decisioni sagge, guidate dalla ricerca del bene della città e del suo futuro. Confrontarsi per condividere dovrebbe essere una regola", ha concluso.

L'Arcivescovo ha anche parlato di immigrazione, sottolineando che nella politica attuale, in Europa come in Italia, "manca lo sguardo lungimirante di politici che costruivano legami tra i popoli, sia richiamando le esigenze della pace, come il nostro Giorgio La Pira, sia riavvicinando nazioni fino a poco prima in guerra tra loro, come Schumann, Adenauer e De Gasperi, i fondatori dell'Europa, progetto di pace e di unità per un continente prima ancora che intesa economica e commerciale, prospettiva che molti stanno perdendo, travolti dalle logiche dei vantaggi e degli svantaggi". 

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