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Cronaca Centro Storico / Piazza del Duomo

Betori, l'omelia dell'ultimo dell'anno "C'è paura del futuro"

E richiama la 'Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo'

"Si è letto in questi giorni che il nostro tempo può essere definito nei termini di rifiuto dell'altro e di paura del futuro, di conflitti inestricabili e di ansie dai molti volti", ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell'omelia proclamata oggi pomeriggio in Cattedrale in occasione del Te Deum per la fine dell'anno.

"Siamo sempre più schiacciati tra l'esaltazione dell'egoismo individualista, l'oscuro potere del mondo economico e finanziario, la pretesa di uno Stato che vuole decidere tutto per no - ha continuato l'arcivescovo -. Si assiste alla perdita progressiva del senso comunitario".

Secondo l'arcivescovo di Firenze, nei rapporti sociali "la conflittualità e la disillusione fanno crescere sentimenti di ostilità e di appiattimento. Se l'identità non viene coltivata nel confronto, ma enfatizzata nello scontro, diventa difficile tessere la trama di una condivisione comunitaria".

"Su questo scivolamento dalla dimensione personale a quella individuale - ha argomentato Betori - si sta consumando l'eclisse della civiltà che il messaggio cristiano aveva reso fertile e che ha trovato forma riconoscibile da una retta ragione nella 'Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo', approvata giusto settant' anni fa. Oggi molti di quei diritti vengono negati nei fatti, molti vengono travisati nella vulgata individualista, molti non vengono riconosciuti per tutti".

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