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Cronaca

Bekaert, licenziamenti sospesi per un mese. I sindacati: "Non basta"

Boccata d'aria per i 318 lavoratori. L'ultimatum slitta ad ottobre, Regione e Governo in campo

E' stata sospesa fino al 3 settembre la procedura di licenziamento per i 318 lavoratori della Bekaert. E' quanto emerso a seguito dell'incontro all'Agenzia regionale Toscana per l'impiego, alla presenza della direzione aziendale di Figline Valdarno, di Confindustria Firenze, delle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm e della Rsu aziendale.

"Nel corso dell'incontro - spiega una nota della Fiom - le organizzazioni sindacali e la Rsu hanno rinnovato l'invito a sospendere l'iter della procedura di licenziamento aperta lo scorso 22 giugno. La direzione aziendale ha accettato di sospendere temporaneamente i termini fino al 3 settembre, giorno in cui le parti si troveranno di nuovo al tavolo della Regione Toscana".

Al termine dell'incontro Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze ha dichiarato: "I licenziamenti sono dunque sospesi fino al 3 ottobre e lo slittamento di un mese, utile ma non sufficiente, è la prova che la determinazione della Fiom e dei lavoratori paga e che la procedura può essere modificata o anche ritirata. Il nostro obiettivo, come sosteniamo coerentemente dal 22 giugno, resta la reindustrializzazione del sito produttivo e la salvaguardia dell'occupazione".

"La Fiom - prosegue - chiederà un incontro al ministero dello Sviluppo economico prima del 3 settembre ed esorta sin da ora il Governo ad utilizzare il tempo guadagnato per giocare un ruolo vero in questa trattativa. Se il ministro Di Maio è davvero contro le delocalizzazioni metta da parte gli slogan, si presenti al tavolo e ce lo dimostri coi fatti. La Fiom siederà al tavolo per contrattare il lavoro, non le buone uscite".

Per l'assessore al lavoro della Regione Cristina Grieco è "un primo segnale, anche se insufficiente, da parte dell'azienda. Si può dire che la trattativa è iniziata. Noi chiediamo un periodo più lungo di sospensione e ribadiamo con forza questa necessità. Tuttavia la sospensione e quindi lo slittamento delle procedure di licenziamento rappresentano innegabilmente il punto da cui partire".

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