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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Salute, la minaccia da un batterio: è resistente agli antibiotici

Scoperto a Careggi: resiste alla colistina, farmaco salvavita per le infezioni

Desta preoccupazione in ambito medico un nuovo meccanismo di resistenza di batteri colistina, farmaco "salvavita" per il trattamento delle infezioni da batteri Gram-negativi ultraresistenti. Ceppi di Escherichia coli di tale resistenza, sia di origine clinica che animale, sono stati già trovati anche in Italia. La nuova descrizione conferma l'estrema attenzione con la quale occorre monitorare l'evoluzione genetica di quei batteri che possono costituire una grave minaccia per la salute dei pazienti ricoverati.

Amcli, l'associazione microbiologi clinici italiani, ha accolto con interesse e preoccupazione i risultati che giungono dal laboratorio di Microbiologia Clinica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, diretto dal Coordinatore del Comitato per lo Studio degli Antibiotici (CoSA) di Amcli, Prof. Gian Maria Rossolini, dai quali è emersa con tutta la sua complessità diagnostica e clinica l'emergenza di questo determinante di resistenza."Presso il nostro laboratorio è stata recentemente identificata una nuova variante del gene mcr-1, denominata mcr-2, in un ceppo di Klebsiella pneumoniae resistente alla colistina, appartenente alla linea clonale ST512 e produttore della carbapenemasi KPC. Il ceppo era di origine clinica, da un paziente che non era mai stato trattato con colistina, e il gene mcr-2 è risultato facilmente trasferibile per coniugazione", spiega Rossolini.

Questo nuovo meccanismo di resistenza è stato prevalentemente riscontrato in isolati di Escherichia coli da animali, ma occasionalmente anche in isolati clinici e in altre specie di enterobatteri. Il reperto è particolarmente allarmante perché il clone di K. pneumoniae ST512 produttore di carbapenemasi KPC è uno dei maggiori responsabili della diffusione epidemica di K. pneumoniae resistente ai carbapenemi (CRKp) in Italia, ma anche altrove. La comparsa in K.pneumoniae del nuovo meccanismo, trasferibile, di resistenza alla colistina, può portare ad una combinazione "esplosiva". Il fatto che il ceppo sia stato isolato da un paziente che non era stato mai trattato con colistina indica un rischio di trasmissione anche in assenza di pressione selettiva diretta

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