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Cronaca Reggello

Attentato in Afghanistan: ore di attesa e angoscia a casa di Barbara De Anna

Dalla casa dei genitori del funzionario dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), gravemente ustionata in un attentato a Kabul la madre, ai giornalisti, chiede di rispettare il loro silenzio: "Speriamo solo guarisca presto"

Sono ore di angoscia, di apprensione e di attesa a casa dei genitori di Barbara De Anna, 40 anni, il funzionario dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), gravemente ustionata in un attentato a Kabul. Lei, già in mattinata, era stata trasferita dall’Afghanistan all’ospedale americano di Ramstein, in Germania. I genitori vivono a Reggello, in provincia di Firenze, in una villetta a due piani. La madre, ai giornalisti, chiede di rispettare il loro silenzio: “speriamo solo guarisca presto”, dice affacciandosi alla porta del primo piano quando ancora, davanti all’abitazione circondata dal verde e da altre villette, si ferma e sosta per un po’ di tempo un’auto dei carabinieri. “Non abbiamo niente da dire – aggiunge la donna che preferisce non rivelare neppure il suo nome – è in uno dei centri migliori al mondo”. Loro sono in contatto costante con la Farnesina, e ora con la Germania.

Nella mattinata di ieri sembrava volessero trasferirla, prima possibile, in Italia, in un centro per grandi ustionati, magari nella stessa città dove vive un’altra figlia. Poi, probabilmente, sono stati convinti che a Ramstein Barbara riceverà tutte le cure del caso. Non hanno ancora deciso se e quando andare da Barbara, forse aspettano indicazioni dal ministero degli Esteri. Nel primo pomeriggio di ieri è arrivato a trovarli anche il sindaco di Reggello, Cristiano Benucci. Una visita di pochi minuti, per assicurare alla famiglia tutta la vicinanza dell'amministrazione e mettersi a loro disposizione. Al telefono, il sindaco conferma l’incontro con il babbo Carlo, un ingegnere in pensione, e la mamma della donna, ma anche lui non vuole aggiungere altro: “Mi hanno chiesto il silenzio”.

ATTENTATO A BARBARA DE ANNA

Barbara, come assicura don Dino Nuti, il parroco della vicina chiesa di San Michele, “era ben consapevole della pericolosità del suo lavoro”. Lui è uno dei pochi che la conosce: i genitori si sono trasferiti a Reggello, in una zona un po’ fuori dal paese, solo due anni fa. Prima vivevano a Compiobbi, nel comune di Fiesole, alle porte di Firenze, più vicino alla Facoltà Cesare Alfieri dove la figlia si è laureata nel 2001 in politiche internazionali. Sono molto riservati, confermano i vicini che però preferiscono non parlare. Molti ancora neppure sanno che Barbara è la figlia dei “signori arrivati qui da poco, sempre molto educati ma anche riservati”, dice una donna che cerca nella memoria il volto di Barbara. Un volto che invece ha ben presente proprio don Dino: “tutte le volte che viene in Italia ci incontriamo: è una ragazza sempre serena e gioiosa”, aggiunge il parroco, che con Barbara si scambia anche delle e-mail.

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