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Cronaca

Trasporti: i nomi dei colossi che si sfideranno per comprare Ataf

Aperte le buste, sono sei le aziende che hanno presentato la domanda di partecipazione al bando di gara. Grossi calibri tra cui i francesi di Ratp, gli inglesi di Arriva e Trenitalia

Ci siamo, alla fine sono usciti nomi e cognomi di chi si sfiderà nella gara per l’acquisto di Ataf, o meglio per il ramo dell’azienda che fa capo ai servizi veri e propri: il pesce grosso della società, ovvero mezzi e autisti. All’apertura delle buste del bando, scaduto questa mattina, sono usciti fuori sei nomi: Gruppo Torinese Trasporti (GTT Torino); Umbria Tpl e Mobilità Spa di Perugia; Ati in fase di costituzione fra Busitalia-Sita Nord srl, la Cooperativa autotrasporti pratese Soc. Coop cioè la Cap di Prato, la milanese Autoguidovie Spa; Tper Spa di Bologna; Sia Spa di Brescia del Gruppo Sab controllato dagli inglesi di Arriva; Autolinee Toscane Spa con sede a Borgo San Lorenzo, controllata dalla francese Ratp  Dev. Sei pesi massimi del trasporto nazionale ed europeo pronti a mettere le mani nel piatto ricco fiorentino.

Più che sui nomi è interessante soffermarsi sui cognomi, perché è lì che si giocherà la partita. Tre su tutti, davvero imponenti. Si perché dietro Autolinee Toscane c’è il colosso francese Ratp, per intenderci la società che gestisce tra l’altro i servizi di trasporto di massa di Parigi e del suo hinterland. Tra l’altro, perché i francesi sono presenti in 12 stati con 50 filiali diverse, oltre ad avere la maggioranza di Gest, la società di gestione della tramvia di Firenze. Una presenza pressoché scontata, tanto che se ci fosse stato da scommettere i bookmakers l’avrebbero tolta dal palinsesto delle giocate. Meno scontata la presenza dell’inglese Arriva, che si presenta alle spalle di Sia Spa. Un vero e proprio colosso del trasporto, presente un po’ in tutta Europa. Brescia, Gran Bretagna per approdare infine in Germania. Da una controllata ad un controllore: Arriva infatti è a sua volta è nelle mani di un altro gigante, la Deutsche Bahn AG, ovvero le ferrovie tedesche. Un po’ come le nostre Ferrovie dello Stato. Proprio loro che visto la ‘sfida’ lanciatagli da una specie di competitor internazionale non ci hanno pensato un secondo e si sono buttati nella mischia. Dietro infatti a  Busitalia-Sita Nord srl c’è proprio Trenitalia, che non andrà a gara da sola ma spalleggiata dalla Cap e da Autoguidovie Spa, all’interno di un Ati la cui nascita è in dirittura di arrivo. Anche questo nome era atteso, non a caso un paio di settimane fa Trenitalia si era accordata con i milanesi di Autoguidovie per tentare di strappare pezzi di Tpl messi sul mercato.

Soddisfazione in casa Ataf, che si augurava una gara vera, di stampo europeo. “Quella di oggi è solo la prima fase. Siamo molto soddisfatti per l’interesse che importanti gruppi nazionali e internazionali hanno manifestato per il ramo Tpl di Ataf”, ha sottolineato un raggiante Filippo Bonaccorsi, il presidente della storia azienda gigliata. Ed i sindacati, come hanno accolto la notizia? “A quanto pare sono arrivati i colossi – ha affermato il vicecoordinatore della Rsu, Massimo Milli di Cgil – anche se le manifestazioni e proteste continuano. Aspettiamo le verifiche poi vedremo”. Tuttavia una certezza pervade il sindacato ed i lavoratori, le cose non sono andate come era logico andassero: “Rimane l’amaro in bocca – continua Milli – per come è stata gestita tutta la partita. Ci sono due nodi ineludibili che ancora oggi continuano a stridere e parecchio: assolutamente sbagliati i tempi e modi con cui la vicenda è stata gestita; la seconda, gravissima, riguarda i due capitoli distinti del tpl fiorentino e regionale. A tutt’oggi non c’è un documento nero su bianco che a fronte delle trasformazioni future vada a salvaguardare occupazione, salario e normative. Ed è qualcosa di insopportabile anche a fronte dei recentissimi nuovi tagli al Tpl”.

Svelati i nomi, ora si va al sodo delle questione, la gara vera e propria: passando per le verifiche dei requisiti allegati alla domanda di partecipazione; la consultazione da parte delle aziende ammesse a  tutta la documentazione di Ataf per valutarne valore e condizioni del ramo oggetto di cessione; poi dritti verso le offerte vere e proprie. Tutto si dovrebbe concludere entro l’estate, a meno che non si verifichino variazioni nella cronotabella.
 

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