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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Internet, Rossi promette: “Entro il 2014 banda larga a tutta la Toscana”

All'Internet Festival il presidente ha spiegato come la Toscana sia pronta a garantire una banda a 7 megabit per tutta la Toscana entro il 2014. Per arrivare poi entro il 2020 a 50 megabit

Il presidente della Regione Enrico Rossi chiede un cambio di rotta nella strategia sulle smart city, le città intelligenti. Rossi, durante l’Internet Festival che ieri si è chiuso alla Normale di Pisa, ha voluto precisare di come infatti servano investimenti da 'Roma'. “Per garantirci un futuro servono politiche keynesiane di investimento e uno Stato che si ponga obiettivi alti. Dobbiamo garantire equita' di accesso alla rete e una uniforme diffusione delle nuove tecnologie su tutto il territorio”

Il governatore ha detto che in Toscana entro i prossimi tre anni si dovrà riuscire a dare lavoro a 25-30.000 giovani pena una inevitabile decadenza. "La Toscana – ha aggiunto – è pronta per garantire nel 2014 la banda larga da 7 megabit a tutta la popolazione e si sta muovendo per centrare l'obiettivo europeo, per assicurare entro il 2020 una connessione da 50 megabit al 100% della popolazione e da 100 mega almeno alla metà dei cittadini".

Però il presidente ha posto anche l'accento su alcune contraddizioni e alcuni freni posti all'informatizzazione dei servizi. Si è detto infatti preoccupato per la mancata catalogazione della metà dei libri della Biblioteca Nazionale di Firenze per mancanza di personale, così come per il blocco sostanzialmente imposto alla trasmissione per via digitale ai medici che potrebbero analizzarle delle immagini degli esami effettuati nei piccoli ospedali toscani, e anche per la scarsa adesione degli operatori turistici al sistema gratuito di prenotazione online sviluppato dalla Regione Toscana, vuoi per mancanza di conoscenze informatiche che per motivi fiscali.

"Il dibattito sulle città intelligenti – ha concluso il presidente Rossi – deve intrecciarsi con quello sulla crisi e noi dobbiamo chiederci quale tipo di sviluppo vogliamo senza pensare di poter ricominciare da dove ci siamo interrotti nel 2008. E privi di una visione d'insieme e senza il contributo decisivo dello Stato rischiamo di sbandare perché anche la digitalizzione non può che essere governata a livello nazionale, così come ho chiesto al ministro Trigilia di fare".

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