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Cronaca

Bancarotte a "catena" nei ristoranti: arrestati imprenditori 

Sequestrati beni per 300 mila euro 

Una coppia di ristoratori è finita agli arresti domiciliari con le accuse di bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Le misure cautelari, richieste dal pm Christine Von Borries ed eseguite dalla guardia di finanza, sono l'epilogo dell'indagine salita alla ribalta nel 2019 nel settore della ristorazione fiorentina. 

Le fiamme gialle sarebbero riuscite ad appurare come venissero cambiate in modo sistematico le denominazioni delle società, intestandole a parenti e prestanome, per sgravarsi dal pagamento delle imposte all'Erario. La gestione delle attività di ristorazione poi continuava e avveniva per mezzo di differenti società attraverso la stipula di una serie di contratti d’affitto d’azienda, separandola di fatto dalla proprietà che, di fatto, è risultata riconducibile ai due imprenditori. Ai due imprenditori sono stati sequestrati beni per circa 300mila euro, tra cui contanti e una villa.

Le indagini riguardano gli anni dal 2015 al 2019. I debiti verso l’Erario ammonterebbero a circa 4,5 milioni di euro, di cui 500 mila euro relativi a mancati pagamenti dei contributi previdenziali a favore di circa 35 lavoratori dipendenti. 

I ristoranti al centro della vicenda sono Il Pallaio di via Damiano Chiesa, l'Aviazione di viale Malta (rilevato da altri soci), il James Joyce pub di lungarno Cellini, La Piazza del Vino di via della Torretta, il Povero Pesce in via Pier Fortunato Calvi, l'ex Le Lance di Fiesole e il B&B Le Casine di Firenze. 

 

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