rotate-mobile
Cronaca

Banca Etruria, Donzelli: "Il padre in società con Rosi, Renzi si dimetta"

Dure accuse da Giovani Donzelli (Fratelli d’Italia): “Confitto d’interessi gigante, famiglia Presidente del Consiglio ha omesso di dichiarare legami con ex presidente indagato. Coinvolta anche la mamma Laura Bovoli"

"Tiziano Renzi, padre del presidente del Consiglio, è socio in affari con Lorenzo Rosi, ultimo Presidente di Banca Etruria prima del commissariamento, coinvolto oggi nell’indagine della Procura di Arezzo. Lavorano insieme per la realizzazione degli outlet in varie città. Amministratrice di una società è, tra l’altro, Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi. E in tutto questo è gravissimo che i genitori del premier abbiano volontariamente omesso di citare le loro reali cariche societarie nella dichiarazione che devono alla Presidenza del Consiglio. In un paese normale un premier normale si sarebbe già dovuto dimettere”. La dura accusa arriva dal coordinatore dell’esecutivo nazionale e capogruppo in Regione Toscana di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli: "Il fatto clamoroso, anche alla luce dei recenti interventi del governo sulle banche".

"Il padre del premier fa tutt’oggi affari con uno dei personaggi più potenti di Banca Etruria, e la figlia di un altro dirigente è ministro del governo - prosegue Donzelli - è un gigante conflitto d’interessi sul quale il governo deve rispondere urgentemente e la magistratura indagare. Dai debiti di famiglia pagati con i soldi pubblici, all’assunzione ad hoc per garantire a Matteo Renzi la pensione con i soldi pubblici la famiglia Renzi ci ha abituati ad abusi ignobili - conclude Donzelli - tutto questo mentre i risparmiatori truffati sono disperati: siamo di fronte ad una emergenza democratica non più accettabile”.

Il Codacons, intanto, ha annunciato che presenterà domani, lunedì 14, un esposto alla Corte dei Conti della Toscana e al Comando della Guardia di Finanza di Arezzo, chiedendo di aprire una indagine sul crac di Banca Etruria che ha trascinato con se migliaia piccoli investitori.

"La magistratura contabile e le Fiamme Gialle dovranno individuare i responsabili di tale grave situazione, ossia i soggetti che hanno materialmente suggerito e venduto i titoli ai risparmiatori, e coloro che hanno sperperato i soldi degli investitori portando l’istituto di credito al dissesto. Tali soggetti – spiega il Codacons - dovranno rispondere dei danni prodotti ai cittadini e allo Stato, costretto a creare un fondo da 100 milioni che tuttavia non basterà a sanare la situazione, attraverso i loro beni personali, che dovranno essere utilizzati per i rimborsi ai risparmiatori".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Banca Etruria, Donzelli: "Il padre in società con Rosi, Renzi si dimetta"

FirenzeToday è in caricamento