La Banda di Novoli in manette: rapinavano anche i bambini
Un bambino è stato derubato in via Pistoiese da una banda di rapinatori di strada. La polizia è riuscita ad arrestarli e attribuirgli una serie di colpi
Ieri pomeriggio aspettava l’autobus delle sei per tornare a casa prima di essere trafugato dei beni che solo un bambino di 11 anni può portare con sè. Era solo sotto la pensilina, davanti a un centro fitness di via Pistoiese, fino a quando tre uomini non lo hanno braccato. Due lo hanno immobilizzato l’altro gli puntato un coltello alla coscia.
E se non bastasse è arrivata anche una minaccia: “Non abbiamo pazienza. Dacci quello che hai altrimenti ti ammazziamo”. Il sangue del piccolo si è gelato, il collo intirizzito e, con gli occhi sgranati, ha trovato il coraggio di allungare le manine nelle tasche e porgere ai suoi aggressori borsello e cellulare.
Il trio, si scoprirà una banda che in tre mesi ha compiuto una serie di rapine in strada, si è poi dileguato a piedi. Il piccoletto è rimasto lì, ancora qualche attimo di paura. Poi si è fatto coraggio buttandosi in strada smanacciando per chiedere aiuto. L'undicenne cinese è riuscito a far accostare un’auto; spiegando al conducente di chiamare la polizia perché era stato rapinato. L’automobilista lo ha guardato negli occhi, il bambino è ancora provato, poi la telefonata al 113.
Pochi istanti e due volanti dirette dal vice questore aggiunto Roberto Sbenaglia stavano già arrivando sul posto. La descrizione fornita dalla vittima è dettagliata. Minuziosa. Li ha visti beni, non li dimenticherà facilmente. Tre uomini, poi identificati come tre cittadini marocchini tra 19 e 22 anni, che calzavano in testa capellini scuri e indossavano abiti sportivi. Uno era invece riconoscibile per il taglio di capelli 'a cresta'.
I primi agenti arrivati sul posto hanno fermato il trio all’angolo tra via Baracca e via Pistoiese. Durante la perquisizione gli sono stati trovati indosso anche altri due cellulari provento di precedenti rapine avvenute in città tra dicembre e gli ultimi giorni. Nello specifico tra Rifredi, Novoli e Santa Maria Novella.
La polizia da tempo aveva notato un trend di rapine compiute da una banda armata di coltelli. Medesime modalità, stesso modo di muoversi e terrorizzare le vittime. Al gruppetto sono già state accollate, per certe, altre due rapine sebbene si sospetti che siano oltre una decina i colpi messi a segno dal terzetto.
Uno la notte di Capodanno in via San Gallo quando due giovani, di 25 e 21 anni, furono minacciato con due coltelli. Il bottino fu due cellulari e un portafogli con 200 euro. Poi nella prima serata del 31 gennaio un turista cinese fu ferito alla gamba e rapinato di ipod, cellulare e portafoglio mentre si trovava seduto in via Benedetto Marcello.
A dare riscontri sull’identità dei rapinatori seriali gli stessi giovani derubati nella nottata di San Silvestro che hanno riconosciuto sia i nordafricani sia i coltelli a serramanico usati per minacciarli.
Il gruppetto, tutti regolari e residenti in provincia di Pisa, non agiva però a caso. Non erano sprovveduti, anzi, preferivano accanirsi sui giovanissimi. Adesso sono stati condotti nel carcere di Sollicciano con l’accusa di rapina aggravata.