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Cronaca

Il ballo di coppia? Con il coronavirus a Firenze si fa "a distanza" | VIDEO

L'idea di Tuballoswing, che lancia la campagna di sostegno per il locale di ritrovo Renny

Il ballo di coppia al tempo del coronavirus? Si può fare lo stesso "a distanza, nel pieno rispetto delle regole. E' l'idea simbolica lanciata da Tuballoswing, associazione culturale e scuola di ballo nata nel 2010 a Firenze, che con lo stop forzato a causa delle misure di contenimento per evitare il contagio ha dovuto immaginare e riorganizzare le attività da offrire ai propri allievi e alla comunità swing.

“Noi e i nostri allievi – racconta la direttrice artistica Giulia Fantini – non ci siamo mai voluti rassegnare a fermarci, così ci siamo riorganizzati ed abbiamo iniziato immediatamente con le lezioni online. E' stato subito un successo, un'occasione di vitalità e svago nel momento di reclusione, per noi stessi oltre che per i frequentatori dei nostri corsi". 

I ballerini, però, non si sono rassegnati alle restrizioni, pur rispettandole. "Quasi per gioco, nei giorni precedenti al lockdown, abbiamo proposto alle coppie una lezione senza contatto: i partner si trovano in sintonia anche senza toccarsi, ballando grazie alle abilità di connessione sviluppate, uno degli aspetti più belli del ballo Swing", spiega la direttrice.

Una suggestione, quella di Tuballoswing, ispirata dalla creatività, pur sottolineando che "la speranza e la voglia di tutti noi è quella di riaprire le porte del Renny il prima possibile. Le lezioni online e tutte le iniziative di questo periodo tengono la nostra comunità unita e attiva nel condividere la stessa passione anche in una dimensione molto diversa ma questo non potrà sostituire mai l'energia che si crea con il contatto umano”, dice ancora Fantini.

"Il Renny – spiega Antonio del Villano, presidente dell'Associazione – è stato l'investimento di una vita per poter proporre a tutti gli appassionati di questo mondo un luogo dove poterci ritrovare dopo anni di girovagare tra ambienti presi in affitto per i corsi ed eventi. Dopo 10 anni di attività e migliaia di iniziative abbiamo deciso di dare una casa alla nostra passione. Uno spazio multiculturale aperto alla città in stile vintage dove oltre che svolgere la nostra attività con boogie woogie, lindy hop, tip tap, charleston, canto e corsi di musica trovano dimora altre realtà come danze del sud, yoga, hip hop, arti marziali, feldenkrais e altro ancora. Un 'contenitore' e un 'contenuto' che mancavano a Firenze e per questo abbiamo deciso di puntarci, non soltanto per noi”.

Un investimento che vuol dire energie personali ma anche economiche, che con la sospensione delle attività ricreative e sportive ha visto venire a mancare la propria capacità di sostentamento. Ed è per questo che è partita una campagna di raccolta fondi affinché il Renny, in via Baracca 1 a Firenze, non chiuda.

“Abbiamo lanciato il crowdfunding per riuscire a coprire le tante spese fisse che abbiamo e che non si sono fermate, a differenza delle entrate per le nostre attività", sottolinea Del Villano. "E questo purtroppo è un momento di passaggio critico per il quale chiediamo il sostegno di tutti: allievi, appassionati, a chi ci ha trascorso una serata o un anno intero, a chi ne ha semplicemente sentito parlare, a chi vorrebbe scoprirlo e a chiunque abbia a cuore che ci possa essere un luogo di aggregazione e di cultura dove si celebra la musica e il ballo, ma anche gioia, rispetto e armonia".

La raccolta ha già superato la cifra di 4mila euro in pochi giorni e si appoggia sulla piattaforma GoFundMe all'insegna della massima trasparenza, qui la pagina della campagna con la descrizione dell'iniziativa e le modalità per fare una donazione: https://www.gofundme.com/f/sostieni-il-renny.

"Il Renaissance dal 29 settembre 2018 si rivolge ad un pubblico ampio ed eterogeneo, - sottolinea Del Villano - di cultura e interessi differenti, alle diverse realtà operanti nell'ambito culturale, musicale, della danza, dello sport affinché ci potesse essere un luogo aggregativo e di riferimento dove trascorrere serate, giocare, ascoltare musica o leggere un bel libro, bere un orzo maltato e/o guardare gli altri ballare. Vogliamo riaprire e un piccolo contributo aggiunto a tutti gli altri formeranno l’energia necessaria per far continuare a battere il grande cuore del Renny. E' un investimento sul proprio tempo libero, quello dove perseguiamo davvero i nostri interessi. Che resti aperto sarà un bene per tutti".

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