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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Scandicci

Scandicci: l'Antimafia seguirà il caso dell'attentato al cantiere

Il procuratore Giuseppe Quattrocchi ha affidato il caso dell'incendio doloso nei cantieri di Scandicci alla DDA. "Tutto fa ritenere che dietro a questo fatto ci possa essere una struttura criminale associata"

L’ origine dolosa del rogo a San Colombano è stata appurata sin da subito. Per tutta la settimana si sono rincorse voci, peraltro mai smentite, che dietro l’incendio si potesse celare la ferocia della malavita organizzata. Nella giornata di oggi la tesi ha avuto la sua conferma. Il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, ha infatti affidato il caso ad un magistrato della Direzione distrettuale antimafia: “tutto fa ritenere che dietro a questo fatto ci possa essere una struttura criminale associata” ha dichiarato in giornata il titolare della procura. Un atto dovuto, anche a seguito delle conclusioni del pm Vincenzo Ferrigno e del comando dei carabinieri di Scandicci che, fin da subito, hanno sostenuto, nero su bianco, che le fiamme sono state appiccate con modalità tipiche delle organizzazioni mafiose.

Un incendio in piena notte che ha completamente distrutto uno dei container adibito ad uffici. Più punti di fuoco sono stati trovati dai pompieri all’interno del cantiere, quattro in tutto: due tra gli uffici e la base abitativa, uno in un deposito di materiali speciali, l’ultimo nella recinsione. Nel rogo hanno rischiato la vita anche i molti dipendenti, una settantina circa, che riposavano nei dormitori; salvi grazie alla scaltrezza di un operaio che si è svegliato quando i locali erano già invasi dal fumo, giusto in tempo per prendere un estintore, spegnere il piccolo focolare all’interno del campo base e dare l’allarme. Gli investigatori ritengono che si sia trattato di inneschi rudimentali. Lo lascerebbe pensare il fatto che vigili del fuoco e carabinieri, giunti sul posto nell'immediatezza del fatto, non avrebbero percepito odore di benzina o di altre sostanze infiammabili. I risultati delle analisi chiariranno la natura degli inneschi, anche se pare si tratti di diavolina.
Il container incendiato ospitava gli uffici sia di una ditta del casertano impegnata nella costruzione del nuovo Auditorium della musica sia di un consorzio che per  Publiacqua esegue i lavori del maxi condotto fognario degli scarichi fiorentini. Il titolare della azienda campana ha sempre dichiarato di non aver subito nessuna minaccia e di non avere alcuna vertenza sindacale con i dipendenti. Gli investigatori, per questo, di fianco all’ipotesi di un’azione condotta dalla criminalità organizzata, stanno battendo tutte le piste, anche se gli sviluppi di questi giorni cominciano ad escluderne molte. Il sindaco di Scandicci, Simone Gheri, ha escluso penetrazioni nel territorio di clan malavitosi, attendendo i responsi degli inquirenti.


 

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