Autovelox: troppi ricorsi, prefetto rimprovera il Comune
La ricognizione della prefettura potrebbe far sparire qualche rivelatore di velocità
Troppi ricorsi da parte dei cittadini per gli autovelox presenti in città: costo notevole per Palazzo Vecchio e le persone. E’ la prefettura a riceverli.
La prefettura vuole certezze definitive su parametri e modalità di classificazione delle strade extraurbane secondarie, e urbane di scorrimento in base alle loro caratteristiche strutturali; da essa dipende l'installazione degli autovelox. Fa sapere la Nazione di Firenze.
La prefettura con un decreto - continua il quotidiano fiorentino - individuerà su quali viali e strade, o tratti di strade sarà consentito il controllo remoto del traffico, per accertare e punire gli eccessi di velocità.
Laura Lega ha scritto una lettera a Palazzo Vecchio e altre amministrazioni locali. Il Comune fiorentino si è difeso dicendo che le sistemazioni degli attuali autovelox sono state stavilite dopo uno specifico decreto prefettizio del 2012. L’amministrazione fiorentina ha comunque dato la ua disponibilità a costruire una task force tecnica per rivalutare tutto a seguito delle disposizioni del Ministero degli Interni del 2017.
A metà febbraio - continua la Nazione - dopo il riesame a Palazzo Medici Riccardi sull'assetto viario dell'area metropolitana, è stato fatto il punto sui rilevatori di velocità per i quali la prefettura ha deciso una propria ‘ricognizione’ sul territorio. E ha disposto un monitoraggio affidato a Comuni e polizie municipali. Il prefetto si raccomanda che “ogni dispositivo sia conforme alle direttive ministeriali, che continui a rispondere alle esigenze che ne hanno determinato la collocazione stradale”.
Poi c’è il nodo delle strade urbane a scorrimento dove probabilmente gli autovelox non dovrebbero esserci.
Alla fine - continua il quotidiano fiorentino - la ricognizione della prefettura potrebbe confermare alcuni autovelox e l’oscuramento di altri.
