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Cronaca

Morto in Questura: completata l’autopsia, non ci sono traumi esterni

Completata l'autopsia sul corpo del trentenne morto nella camera di sicurezza della Questura il febbraio scorso. Sul corpo non ci sarebbero ne traumi ne lesioni esterne

Il primo marzo cinquecento persone hanno sfilato per le vie del centro di Firenze chiedendo di fare chiarezza sulla morte del tunisino R'Himi Bassem, 30 anni, morto il 25 febbraio scorso in una camera di sicurezza della Questura di Firenze. Il fratello era in prima linea e pretendeva una seconda autopsia del medico legale, visto che alla prima ne lui ne il suo legale avevano potuto assistere.
Da quanto trapelato da ambienti inquirenti, ora quei risultati sono arrivati. L’autopsia sul cadavere, completata fra ieri e oggi, ha escluso che sul corpo del 30enne ci siano traumi e lesioni esterne causate da terzi. L'esito dell'autopsia confermerebbe così quanto già emerso dall'ispezione esterna sulla salma fatta subito dopo il decesso dai medici del 118 e dal medico legale, e cioè che la morte non è stata causata da aggressioni.

PUNTI - Rispetto alla morte del tunisino, comunque, resta da valutare come la sua permanenza nelle camere di sicurezza non abbia permesso al personale di sorveglianza di accorgersi che il trentenne, apparentemente addormentato nella brandina, in realtà aveva un grave malore. R'Himi Bassem era stato arrestato la notte precedente con le accuse di tentata violenza sessuale, rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e poi accompagnato nella camera di sicurezza della Questura in attesa del trasferimento nel carcere di Sollicciano.
 

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