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Cronaca

Doppia fila e parcheggio selvaggio: gli autisti dell'Ataf si ribellano

Gli autisti hanno preso carta e penna e hanno inviato una lettera di protesta al prefetto e a tutti i Comuni soci. Nel contempo annunciano una 'battaglia' fotografica di autotutela

“Sulle strade la terza linea del metrò che avanza, e macchine parcheggiate in tripla fila….” cantava un esasperato Battiato in ‘Un’altra vita’. Auto in doppia fila, a volte in tripla fila, e in questo caso l’autobus non passa. Ma non solo, alla lista delle cattive abitudini vanno aggiunte una serie di violazioni continue al codice della strada: chi si dimentica la freccia, chi tenta sorpassi improbabili, chi taglia la strada, chi non da la precedenza. Una lista lunghissima, che chi è avvezzo ai viali di Firenze è brutalmente abituato. Pratico, proprio come i conducenti dell’Ataf che tuttavia ora pretendono più controlli e più attenzione. E lo fanno inviando una lettera di protesta al prefetto e a tutti i Comuni Serviti dall’azienda di trasporto fiorentina. Un’iniziativa sottoscritta dagli autisti della Filt Cgil aziendale.

La questione è semplice: tutti gli impedimenti del caso impediscono ai bus di passare con regolarità, per questo a volte è messa a repentaglio la sicurezza dei passeggeri del bus e degli utenti della strada. La lettera prende spunto da un episodio di una quindicina di giorni fa, quando un mezzo dell’Ataf ha investito un 19enne a Bagno a Ripoli. Da qui le proteste e gli autisti nell’occhio del ciclone. Per questo la presa di posizione della Cgil aziendale da cui è scaturito il testo:

“Sono ormai scene consuete, negli orari di entrata e di uscita delle scuole, quelle di studenti che invadono la sede stradale, rendendo difficoltoso sia il passaggio che la fermata del bus; oltre a ciò, non di rado, si assiste anche a vere e proprie “roulette russe” da parte di ragazzi che, orecchi ben coperti dalle cuffie audio, attraversano senza guardare o prestare attenzione; purtroppo, come successo a Bagno a Ripoli, a volte questi comportamenti, ai quali non sempre la massima attenzione dell'autista può porre rimedio, portano conseguenze spiacevoli, sia per chi subisce, sia per chi si trova a causare, suo malgrado, un sinistro.

È poi anche da stigmatizzare, sempre in orario di entrata e uscita delle scuole, il comportamento di molti genitori, i quali, a quanto pare impossibilitati a fare qualche metro a piedi, parcheggiano in seconda, terza e, consentendolo la strada, anche in quarta fila, pur di accompagnare i figli fin dentro il portone della scuola.

A tutto questo è ora che, chi di dovere, cominci a porre un freno: non è infatti più tollerabile che quotidianamente si corrano rischi del genere, e ancora meno, che, una volta accadute le disgrazie, partano puntuali le “lacrime di coccodrillo” da parte di media e amministratori locali, e, peggio ancora, il “tiro al piccione” nei confronti dell'autista coinvolto nella vicenda, il quale, verosimilmente, e al di là delle responsabilità individuate come da Codice della Strada, può ben poco per evitare un investimento, pur procedendo a velocità moderata, se chi attraversa lo fa repentinamente, senza prestare attenzione alcuna, e magari al di fuori delle strisce pedonali.

Ci permettiamo, quindi, di sollecitare i Comuni, affinché, negli orari di entrata e uscita delle scuole, queste siano presidiate da agenti della Polizia Municipale, i quali provvedano a tutelare la sicurezza e l'incolumità di tutti facendo rispettare le norme del Codice e della buona educazione, e che estendano la loro opera anche al sanzionare eventuali comportamenti scorretti, sia da parte dei pedoni, che da parte di chi parcheggia dove non dovrebbe; da parte nostra, ci rendiamo disponibili ad un confronto, per individuare le situazioni di maggior criticità”.

Questa la lettera ma c’è chi come Massimo Milli, vicecoordinatore della Rsu Ataf per la Cgil si rifà ad una vecchia pratica per prevenire incidenti del caso: “Fino a poco tempo fa c’erano sempre gli uomini della municipale davanti alle scuole, ora mi capita raramente di vederli”.

FOTO – Bagno a Ripoli, l’incidente e la lettera. Ma il malcontento va oltre il singolo episodio. E sono proprio gli autisti a raccontarlo, gli stessi che stanno prendendo dei ‘provvedimenti’ fotografici. In pratica alcuni autisti hanno deciso di fotografare tutti gli ostacoli stradali che quotidianamente incrociano nel loro cammino. Ed allora foto alla sosta selvaggia, foto alle auto parcheggiate nelle zone di sosta del bus, in prossimità delle paline, foto che ritraggono macchine ferme negli incroci. Una sorta di book delle cattive abitudini.
 

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