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Cronaca Centro Storico / Via Camillo Cavour, 2

Attiviste interrompono il Consiglio regionale: “Fuori gli antiabortisti dai consultori” / FOTO

Le donne di ‘Non una di meno’ si sono rivolte all’ assessore Saccardi

Le attiviste di 'Non una di meno', ieri pomeriggio, sono entrate nella parte dedicata al pubblico all’interno del Consiglio e hanno sventolato uno striscione che recitava “Fuori pro-vita e obiettori dai nostri consultori! Sulle nostre vite decidiamo noi”. Lo striscione è stato subito portato via dai commessi.

Le attiviste di ‘Non una di meno’ hanno chiesto all’assessore Saccardi delucidazioni sull’accordo in vigore tra Regione Toscana e il forum toscano delle associazioni per i diritti della famiglia, ovvero i "pro vita".

“Permettendo loro - come si legge in una nota del movimento - libero accesso ai consultori e finanziandogli 195mila euro ogni tre anni. Chiediamo l'immediato ritiro di questo accordo inaccettabile”

Un'azione che contesta il patto attuativo dell'accordo di collaborazione fra il forum toscano delle associazioni per i diritti della famiglia e i consultori delle Asl. Secondo 'Non una di meno' di fatto significa dare le chiave di accesso dei consultori agli antiabortisti.

La risposta dell’assessore Saccardi

L'assessore ha subito smentito quanto affermato dalle attiviste. "Sono d'accordo con voi - ha detto Saccardi - infatti le associazioni  per i diritti della famiglia non entrano nei consultori".

La reazione di Sì Toscana a Sinistra

"Le associazioni legate al forum antiabortista non entreranno nei consultori? E meno male, aggiungiamo noi - hanno detto i consiglieri regionali di Sì, Tommaso Fattori e Paolo Sarti -. Ma il problema è che le donne o le coppie in difficoltà, prima o dopo la gravidanza, saranno indirizzate direttamente ai professionisti e agli sportelli del forum toscano delle famiglie".

Ad avviso di Fattori: "Non si può fare finta di nulla. È stata posta sia pur in forma di contestazione una questione corretta su cui continuo a invitare l'assessore a riflettere perché su questa scelta bisogna tornare indietro: 200mila euro fanno comodo ai consultori, non a chi vuole fare altro".

Le donne di 'Non una di meno' interrompono il Consiglio regionale

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