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Cronaca

Ataf, la RSU attacca: "I Comuni tutelati dagli affitti dei depositi"

Per il coordinatore Nannini: "Della clausola sociale non c'è traccia, ma intanto i Comuni si tutelano visto che nel bando il privato sarà obbligato a pagare l'affitto per sei anni"

La questione Ataf, a passi serrati, sta volgendo al termine. Partito il bando a febbraio, sei colossi del trasporto a contendersi il servizio su gomma, poi le offerte vere e proprie. Verso la metà di giugno la città conoscerà il nome che guiderà l’azienda. Una partita che sta trascinando con sé polemiche e attriti di lungo corso, segnati da manifestazioni e proteste asprissime. Si perché tutto l’iter è stato cadenzato da ben otto scioperi della RSU aziendale. Scioperi che alla fine non hanno fatto arretrare di un millimetro le scelte intraprese in primis dal Comune di Firenze. Lo scontro Renzi – sindacati è ormai ben noto.

Persa la partita sulla privatizzazione i sindacati hanno puntato decisi su un altro fronte: le garanzie che faranno da sfondo a questo passaggio epocale. In gergo, un po’ semplificato, si tratta della clausola sociale, la preservazione in sostanza di salario e livelli occupazionali. L’azienda infatti ad oggi conta poco meno di 1300 dipendenti e la paura dei lavoratori è che il privato, una volta messo al vertice della struttura, cominci a sforbiciare qualche ramo. Nell’indice delle preoccupazioni le parole più in voga sono due: occupazione ed integrativo.

Nel bando, infatti, della clausola non c’è traccia. “A partire dal presidente Bonaccorsi – ha affermato il coordinatore della RSU Ataf, Alessandro Nannini – a tutti i rappresentanti dei Comuni soci, abbiamo avuto rassicurazioni su salario e livelli occupazionali, ma per adesso, al di là delle parole, non c’è nulla sulla carta, tutto tace. E questo ci inquieta”. Tanto che i sindacati, visto che su questo fronte non hanno riscosso semaforo verde, hanno nuovamente attivato le procedure di raffreddamento con la proprietà.

SCIOPERO – E’ chiaro che in questo clima gli animi si stanno surriscaldando ed in azienda comincia a serpeggiare l’idea di un nuovo sciopero. Per adesso però tutto tace; la strategia dei sindacati guarderebbe con favore ad un’unica vertenza regionale sul trasporto. In questo periodo infatti il trasporto, tra i tagli del Governo e le gare pubbliche, regionali o comunali, è in una sorta di assedio costante. “Sulla carta – ha dichiarato Nannini – noi di Ataf potremmo scioperare. La nostra intenzione tuttavia è quella di coinvolgere più realtà territoriali possibili. Certo, se poi, finita la gara Ataf il nuovo proprietario comincerà a tagliare non staremo di sicuro a guardare”.

Ma c’è un però, grande come una casa, che sta facendo ulteriormente innervosire i dipendenti aziendali: “Non ci vogliono concedere la clausola sociale – ha continuato Nannini – però noi, negli incontri con il prefetto, abbiamo scoperto che nel bando è stato inserito una clausola che impone a chi si aggiudicherà la gara di usufruire dei depositi mezzi per sei anni. Un affitto a prezzo di mercato. Della tutela dei lavoratori importa poco, mentre a scriversi una sorta di clausola comunale non ci hanno pensato due volte”.

I giorni della verità, comunque, saranno a giugno, quando il privato subentrerà al pubblico. Il vincitore del bando, infatti, guiderà la società per circa un mese in modalità provvisoria. Il tempo tecnico per far trasmigrare contrattualmente i 1244 dipendenti da una società all’altra. Solo 19 dipendenti, tra cui il presidente, continueranno a ricevere buste paga dalla vecchia gestione, il resto si immergerà in questa nuova piattaforma cittadina.
 

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