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Cronaca

Associazioni delle bici contro il Comune per la mancanza di ciclabili

Le associazioni dei ciclisti urbani fiorentini, Città Ciclabile e FIAB-FirenzeInBici, chiedono ora al Consiglio Comunale e alla Giunta un deciso cambiamento di rotta

A tre anni e mezzo dall'insediamento del governo cittadino, è tempo di bilanci per il popolo della mobilità ciclistica. Almeno per quel che riguarda le associazioni dei ciclisti urbani fiorentini, ovvero Città Ciclabile e FIAB-FirenzeInBici. E al netto dei lavori realizzati il giudizio non è positivo: “È stato fatto poco – affermano le due associazioni – per venire incontro alle richieste di quel 50% di cittadini che, secondo la recente indagine della Regione Toscana, usa abitualmente la bicicletta”.

RETE – La prima cosa di cui gli amanti delle due ruote si lamentano è la mancanza di un’autentica rete ciclabile che riunisca i numerosi tratti isolati e che finalmente permetta un veloce e sicuro attraversamento della città da periferia a periferia. Un sorta di infrastruttura necessaria che “non è stata realizzata né progettata. Solo pochi percorsi sono stati completati”. In sostanza manca una visione di insieme dei chilometri di ciclabile. Tanti ma scollegati, che rischiano di prendere le fattezze di binari morti.

Una rete cittadina che non c’è ma anche altre. Mancano “interventi da tanto tempo annunciati ma che sono ancora fermi al palo o in corso di realizzazione con una lentezza esasperante”. Quali? “La risistemazione delle piazze Alberti e Ferrucci, la manutenzione delle piste, la riverniciatura degli attraversamenti”. Inoltre “sono stati chiusi tratti fondamentali di piste ciclabili, come via Giovine Italia, il lungarno Ferrucci o via De' Sanctis, senza prevedere percorsi alternativi per le bici, dimostrando così totale disinteresse per i disagi e pericoli che ciò causava ai ciclisti”.

SOSTA – Problemi nel muoversi ma anche nel fermarsi o meglio parcheggiare. Secondo le due associazioni a Firenze mancano le rastrelliere: “Anche il piano della sosta, dopo l'ottimo lavoro di censimento delle rastrelliere fatto l'anno scorso dal Consiglio degli Alunni, segna il passo, con la riduzione dei posti disponibili in zone strategiche come via Martelli, o l'abolizione totale in piazza Duomo, piazza Santa Maria Novella, via de' Medici o via il Prato: in quest'ultimo caso per la recentissima risistemazione sono stati creati posti per la sosta di auto e motorini ma niente per le bici. Nessuna soluzione degna di una nazione civile è stata inoltre messa in atto per il principale nodo di interscambio cittadino, la stazione FS di Santa Maria Novella”.

Queste le considerazioni. Da qui le richieste per Palazzo Vecchio: “Chiediamo che entro il 2012 siano completati i lavori di ricucitura e riverniciatura degli attraversamenti; che sia permesso il transito bidirezionale nelle aree pedonali; la creazione di un vero ufficio bici, che si occupi in primis della redazione di un piano generale della mobilità ciclistica con relativi tempi di realizzazione; Che infine venga finalmente applicata la Legge 366/98, che prevede l'utilizzo del 10% dei proventi delle multe a favore della mobilità ciclistica, e che una quota non marginale dei fondi per i Mondiali di Ciclismo 2013 sia destinata alla realizzazione di quelle infrastrutture che garantiscano più sicurezza a chi già ora si muove quotidianamente in bici e a chi sarebbe pronto a farlo, ma nelle condizioni attuali teme per la propria incolumità”.

 

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