Si sono rivelate illuminanti le testimonianze di alcuni clochard della mensa Caritas in via Pietri. Il filo di Arianna grazie a cui si è potuto  risalire all’identità dell’ uomo che quasi uccise un nordafricano  il 12 luglio scorso.
Da quanto riferito fu la vittima, 31 marocchino, ad inveire contro la ex fidanzata moldava accompagnata dall’attuale compagno, un 37enne dell’Ecuador senza fissa dimora. Tanta  fu la rabbia, la gelosia e le ingiurie da scatenare la reazione della controparte impugnando prima un cacciavite e poi un taglierino per rispondere al rivale. L’uomo fu trovato riverso sull’asfalto ferito all’addome e alla testa, la lama era ancora conficcata nella sua fronte all’arrivo dei soccorritori.  Il 31enne è ancora ricoverato, ma con un quadro clinico non preoccupante.
 Dopo alcuni giorni di ricerche, nei luoghi abituali dell'ecuadoregno, è stato fermato ieri sera dalla polizia in piazza Savonarola. Inutili le proteste della compagna, ex dell'aggredito,  una senza fissa dimora di 30 anni, che avrebbe cercato di difenderlo negando che fosse armato al momento della lite. Adesso l’accusa nei suoi confronti è tentato omicidio.