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Cronaca

Rifiuti, arrestato il direttore dell’Ato Toscana Sud

Sarebbe stato pilotato un appalto ventennale da 170 milioni di euro l'anno

Ancora corruzione intorno alla gestione dei rifiuti. Un appalto pilotato da tre miliardi e mezzo di euro. E' l'ammontare totale del costo d'appalto ventennale per le gestione della 'monnezza' urbana nell'ATO (Ambito territoriale ottimale) Toscana Sud, che comprende le province di Arezzo, Siena e Grosseto.

Secondo l'accusa l'appalto sarebbe stato fatto su misura per fare vincere un determinato Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti). Per questo motivo, la Guardia di Finanza di Firenze ha arrestato questa mattina (ai domiciliari) Andrea Corti, 50 anni, direttore generale dell'Ato Toscana Sud.

Le accuse sono di turbativa d'asta e corruzione. Interdetti dai pubblici uffici l'avvocato Valerio Menaldi, 52 anni, l'amministratore delegato di Sei Toscana Eros Organni, 51 anni, e Marco Buzzichelli, 54 anni, ad di Siena Ambiente. Le indagini sono iniziate nel 2014.

Dalle indagini delle Fiamme Gialle è emerso che i soggetti indagati avrebbero concordato nei dettagli le modalità attraverso le quali svolgere la procedura di gara (concordate anche le domande da rivolgere ai potenziali concorrenti), costruendo di fatto “su misura” il bando di gara così da favorire la società che avrebbe dovuto vincere.

Con la finalità di scoraggiare ulteriori concorrenti alla partecipazione alla gara d'appalto, gli indagati avevano inserito nel bando alcune clausole particolarmente gravose per ogni altra impresa che avesse voluto partecipare.

Corti avrebbe ricevuto oltre 380mila euro come “compenso” dagli imprenditori che si erano aggiudicati l’appalto, soldi fatti passare come costi per (fittizie) consulenze professionali.

"Un intreccio di intese veramente sconcertante. Controllati e controllori agivano tutti insieme per arrivare al risultato e per ottenere vantaggi personali”, ha commentato Giuseppe Creazzo, procuratore capo di Firenze, parlando dell'operazione come “un'altra tappa del tentativo di combattere la corruzione in ambito pubblico, sempre abbastanza diffusa e non lascia immune neppure la Toscana immune".

A proposito di Andrea Corti, il procuratore lo ha descritto, nella gestione della 'cosa pubblica', come “spregiudicato” e caratterizzato da “un'imbarazzante fame di denaro”.

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