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Cronaca

Arpat, i sindacati: "Siamo al collasso, proclamato lo stato di agitazione"

L'allarme: "Senza un radicale cambiamento nelle politiche regionali, risulterà impossibile  il mantenimento dell'attuale livello qualitativo e/o quantitativo delle attività"

Attraverso una nota,  la Rsu di Arpat insieme a CGIL, CISL e UIL di categoria e con l’appoggio anche della RSA della dirigenza, dichiara lo stato di agitazione di tutto il personale di comparto di ARPAT. "Nel corso degli ultimi anni più volte i sindacati hanno denunciato pubblicamente il progressivo deteriorarsi della situazione  e il pericolo che questo stato delle cose costituisce per l’ambiente della Toscana  - si legge - per la salute dei suoi cittadini e anche per lo sviluppo economico che, per essere sostenibile, deve fondarsi sulla conoscenza dell’ambiente e delle sue dinamiche, la mission dell’Agenzia. Oggi ARPAT è sull’orlo del collasso, a causa di un quadro nazionale incerto, ma soprattutto per politiche regionali miopi e scelte aziendali incomprensibili, che hanno determinato un progressivo depauperamento di risorse umane e strumentali e disastri sotto l’aspetto organizzativo ed operativo".

I sindacati lanciano l'allarme: "Senza un radicale cambiamento nelle politiche regionali, risulterà impossibile anche il mantenimento dell'attuale livello qualitativo e/o quantitativo delle attività. I pareri tecnici (per autorizzazioni e valutazioni ambientali) resi alle amministrazioni locali segnano quasi -8% e, su recente decisione della Regione, vengono rimpiazzati da un “contributo” rilasciato agli Uffici regionali, liberi di decidere come recepirlo (posizione unica regionale), privando i Comuni e gli altri Enti locali del supporto specialistico garantito dall’Agenzia nelle Conferenze dei Servizi. Tutto questo è possibile perché ARPAT non ha una reale autonomia, ma rimane un ente dipendente della Regione, che non solo impartisce indirizzi programmatici, ma interviene direttamente sull’organizzazione e ultimamente anche sull’operatività. Peraltro al contrario di quanto prevederebbe la recente Legge 132/2016, che ha potenziato il ruolo delle Agenzie Ambientali e che attende, invano, da oltre un anno e mezzo, di essere recepita dal legislatore regionale, forse intimorito dal regime di terzietà che dovrebbe riconoscere ad ARPAT. Adesso la Regione ha deciso di tagliare anche una parte sostanziale delle risorse aggiuntive che servono per garantire lo stipendio dei dipendenti di ARPAT, disattendendo accordi consolidati da anni".

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