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Martedì, 30 Aprile 2024
L’appello / Centro Storico / Via Maso Finiguerra

Il Comitato Palomar: “Riaccendete la luce del Fulgor. No a speculazioni, deve restare un bene comune”

Cinema chiuso dal 2016, nel 2026 scade il vincolo di destinazione d’uso. “Incontreremo tutti i candidati sindaco per conoscere le loro intenzioni”

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“Vogliamo che il Fulgor torni a essere una luce del quartiere e che resti un bene comune. Per questo incontreremo tutti i candidati sindaci, per sapere quali sono le loro intenzioni”. Ad annunciarlo, rinnovando l’appello affinché il cinema di via Maso Finiguerra non si trasformi “nell’ennesima speculazione”, è il comitato Palomar Palazzuolo. L’attuale proprietà, la Eleven Finance dell’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è fallita, le sale sono chiuse dal 2016 e nel 2026 scade il vincolo di destinazione d’uso che prevede il mantenimento a cinema del 60% degli spazi. Vincolo che potrà essere rinnovato, ma a quelle condizioni rischia di essere un freno per una eventuale “rinascita”, condannando il Fulgor a questo “eterno presente”, lungo ormai otto anni: un altro buco nero in città, in una zona che più di altre non ne avrebbe assolutamente bisogno.

La prima proiezione 110 anni fa

Un luogo storico per la città: nel 1914 la prima proiezione, il film francese ‘Protea’ del regista francese Victorin Hyppolte Jasset, a ricordare le ultime, nel 2016 sono le locandine ormai sbiadite ma ancora la loro posto a differenza dell’insegna: ‘Una spia e mezzo e ‘Bastille day’. Nel 1998 il passaggio dalla famiglia Germani alla famiglia Rinaldi, nel 2005 la cessione alla Fulgor immobiliare quindi nel 2013 la messa in liquidazione della proprietà con sfratto esecutivo e un anno dopo il subentro di Ferrero con le sue promesse. Il mantenimento di tre sale, l’acquisizione dell’albergo accanto e del parcheggio e la riqualificazione della via. Tutto svanito. “Il Gruppo Ferrero è fallito e dal 2017 è in mano a un curatore fallimentare - ha ricordato Fabrizio Carabba presidente dell’associazione Borgonissanti - Da oltre sette anni ci troviamo con un immobile degradato e pieno di debiti. Le istituzioni pubbliche, in particolare il Comune, dopo vari tentativi con Ferrero, visti i risultati hanno preferito allontanarsi. I danni che questa situazione ci sta provocando sono sotto gli occhi di tutti”.

“Dall’amministrazione nessuna risposta”

“Da bene comune si è trasformato in un altro luogo di imbruttimento e squallore come accade a tutti gli edifici abbandonati da tempo - sottolinea Marta Baiardi, presidente del comitato -  Ci vuole la mano pubblica, ma finora l’amministrazione non ci ha aiutato, da loro nessuna risposta e nessuna proposta. Se ci sono altri progetti speculativi continueremo a contrastarli. Sappiamo che non è possibile avere cinque sale come prima, ce ne basterebbe una, in un’area ormai priva di qualsiasi spazio sociale comune”. Una carenza denunciata più volte: “Come comitato ci riuniamo al bar all’angolo con via Palazzuolo oppure nelle case, ma è un problema che riguarda tutti i residenti. Non c’è una biblioteca né una ludoteca, l’unica è all’interno dell’asilo Rucellai che funziona molto bene però solo un’ora e mezzo al giorno”. 

Il comitato aveva anche lanciato una petizione online che dopo una buona partenza si è fermata al di sotto delle 1.500 firme. “Petizione - aggiunge Baiardi - che consegneremo ai candidati sindaci per sapere quali sono le loro idee e le loro proposte. Sotto elezioni si sa, sono sempre tempi gravidi di promesse”. Politici che erano presenti già oggi alll’incontro: dal consigliere dei Cinque Stelle Lorenzo Masi, a Dmitrij Palagi di Sinistra progetto comune e Mirco Rufilli del Partito democratico e ad un possibile consigliere della prossima amministrazione, l’ex vicequestore Roberto Sbenaglia in corsa con Fratelli d’Italia.

Proprio Rufilli e Palagi sono gli ultimi (gli unici) in ordine di tempo ad aver chiesto chiarimenti sul futuro del cinema, con interrogazioni in consiglio comunale. Nel Piano operativo, approvato di recente, non era presente alcun elemento di novità per quanto riguarda la scheda dell’immobile di via Finiguerra, nessun contatto con la proprietà.

Palagi ha ribadito ancora una volta la necessità di trovare una soluzione pubbica, “costruire un progetto che recuperi fondi dedicati a livello europeo, confrontandosi con la Regione Toscana, mantenendo attività culturali e recuperando spazi di edilizia residenziale pubblica”, mentre Rufilli ha sottolineato come “purtroppo il Fulgor fa parte di un fallimento enorme, di cui è solo un granellino” e che dalle informazioni in suo possesso al momento non può essere svincolato dal resto del patrimonio. Masi ha infine auspicato “un deciso intervento dell’amministrazione comunale, affinché questo spazio possa essere restituito alla cittadinanza contribuendo così al miglioramento di quel degrado urbano che sta caratterizzando purtroppo questa parte del centro storico così vicino alla stazione”.

L'ex cinema Fulgor rimane chiuso

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