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Cronaca

Appalti Trenitalia: inquinavano le gare, 27 agli arresti domiciliari

Disposte 27 misure di custodia cautelare nei riguardi di imprenditori e funzionari di Trenitalia, ritenuti responsabili di aver inquinato e truccato il sistema degli appalti di Trenitalia

Stamani la polizia, nell’ambito delle indagini della Procura dirette dal dottor Giuseppe Quattrocchi e coordinate dai Sostituti Procuratori della Repubblica Giuseppe Soresina e Giuseppe Bianco, hanno dato esecuzione a 27 ordinanze cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di imprenditori privati e funzionari di Trenitalia, ritenuti responsabili di avere inquinato il sistema degli appalti di Trenitalia spa.
I reati contestati vanno dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti, all’ abuso di ufficio nonché all’ accesso abusivo alle banche date riservate di Trenitalia spa.

Le indagini della Procura di Firenze, affidate alla Squadra Mobile ed al Compartimento Polfer, e relative all’ inquinamento degli appalti di Trenitalia spa attraverso un sistema di corruzione generalizzato, vanno avanti da tempo. Sette invece finora le imprese raggiunte da provvedimenti.
Con quelli di stamane salgono a oltre 50 le persone complessivamente raggiunte dai provvedimenti cautelari della magistratura fiorentina. In questa occasione ,il GIP del Tribunale di Firenze Dr. David Monti ha recepito l’esito degli approfondimenti investigativi effettuati dopo l’esecuzione dei precedenti provvedimenti cautelari, che, si ricorda, hanno riguardato complessivamente, tra ottobre 2011 e gennaio 2012, i componenti di un vasto cartello imprenditoriale operante in tutta Italia e denominato in gergo “La Fratellanza” che agiva per la spartizione sistematica ed a rotazione degli appalti ai danni di Trenitalia S.p.A., oltre che ai danni di altri enti di pubblico trasporto, e questo grazie alla corruzione sistematica dei funzionari infedeli e preposti alla gestione delle gare negli enti pubblici di appartenenza.

Attualmente risultano iscritte nel registro degli indagati della Procura di Firenze circa 60 persone. I nuovi ed ulteriori elementi di prova sono stati acquisiti grazie alla penetrante ed estesa attività di perquisizione e di approfondimento della Polizia Giudiziaria che nelle precedenti operazioni cautelari aveva sequestrato ingente documentazione. Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di accordi di corruzione permanenti tra pubblici ufficiali addetti alla gestione delle gare di appalto e 14 aziende attive nel settore dei trasporti ed operanti in tutta Italia, accordi in base ai quali le varie aziende ottenevano comunicazioni riservate dai funzionari Trenitalia infedeli che così li avvantaggiavano nei riguardi delle altre imprese concorrenti.

 In alcuni casi si è scoperto che alcune aziende venivano, grazie alla complicità dei funzionari Trenitalia infedeli, messe in condizioni di accedere direttamente, attraverso l’ utilizzo di password segrete, alle banche date di Trenitalia spa. Sono stati, inoltre, evidenziati e documentati numerosi casi di corruzione, consistiti nella ricorrente dazione di somme di denaro ed utilità di vario genere (viaggi, buoni benzina, computer, Ipad, etc.) da parte delle aziende favorite ai funzionari infedeli. L’operazione, denominata Espresso 2, interessa le province di Firenze, Prato, Ascoli Piceno, Vicenza, Monza, Pavia, Milano, Torino, Bari, Pordenone, Verona, Genova e Napoli.

LA RISPOSTA DI FS - Esce la notizia, passano pochi minuti e Ferrovie dello Stato annuncia che Trenitalia si costituirà parte civile allorché l’inchiesta della Procura di Firenze approdasse ad un eventuale processo. Inoltre Fs rende noto che “già in data 15 febbraio 2010 le strutture preposte del Gruppo FS Italiane avevano formalmente segnalato alla Polizia Ferroviaria di Firenze, presunte attività illecite nell'affidamento e gestione di appalti, assicurando nel contempo ogni disponibilità e collaborazione alle indagini”.

Sulla base di successive verifiche interne “si è provveduto al licenziamento di un dirigente e cinque dipendenti e alla sospensione in via cautelativa di un altro dirigente ed altri cinque dipendenti. Tali provvedimenti si inquadrano, più in generale, nell'intensa attività di moralizzazione condotta all'interno del Gruppo FS Italiane negli ultimi anni e che ha portato all'allontanamento di ben 39 dirigenti e 10 quadri di Trenitalia, infedeli all'Azienda; al trasferimento da Firenze a Roma della struttura che si occupa di acquisti e riparazione di ricambi e componenti per operare una discontinuità con un ambiente dimostratosi non trasparente; alla soppressione del sistema interno di qualificazione delle ditte fornitrici con passaggio a gare aperte; al contrasto di qualsiasi forma di intermediazione; alla richiesta di scioglimento dell'Ucrifer (Unione Costruttori e Riparatori Ferroviari), cioè l'associazione di rappresentanza dei fornitori del settore ferroviario”.

“Ciò conferma – continua Fs – l'impegno che il Gruppo FS Italiane e Trenitalia hanno profuso per rendere assolutamente trasparenti le proprie attività, procedendo sempre secondo quanto consentito dalla legge e denunciando ogni irregolarità e abuso da chiunque provenga. Il personale coinvolto in questa indagine sarà oggetto di ulteriore attenta verifica e di ogni eventuale conseguente provvedimento. Trenitalia che da questa attività è stata danneggiata, nella sua qualità di persona offesa, si costituirà in giudizio come parte civile per tutelare i propri interessi e ottenere il risarcimento dei danni”.


 

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