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Cronaca

Ventenne morì nel 2006 al Forte Belvedere: aperto il processo

Aperto il processo per la morte di Luca Raso che nel 2006 precipitò da un bastione del Forte Belvedere. Questo è il secondo procedimento per la morte del ventenne

Ieri Angela Manni è tornata nell'aula del processo, in cui si è costituita parte civile, per la morte di suo figlio che la sera del 2 settembre 2006 precipitò da un bastione del Forte Belvedere. Luca Raso era di Roma e aveva solo vent’anni al momento della tragedia. “Non mi interessa il risarcimento: quello che cerco è solo verità e giustizia – ha detto la mamma”. Poi nell’aula di tribunale ha ripercorso le tappe di quella notte "mi avvertì la polizia che alle 4 di notte si presentò alla mia porta a Roma" e le ore successive, quelle dal suo arrivo a Firenze fino al triste rito del riconoscimento.

Sul banco degli imputati siedono l'allora assessore comunale alla cultura Simone Siliani, il direttore della direzione cultura del Comune di Firenze Giuseppe Gherpelli e il perito Ulderigo Frusi. Per tutti l'accusa, rappresentata dal pm Giulio Monferini è di omicidio colposo e riguarda in sostanza la sicurezza del luogo, di proprietà del Comune, e in particolare la presunta carenza di illuminazione: a distanza di due anni, morì Veronica Locatelli, 37 anni, anche lei precipitata dai bastioni dell'antica fortezza medicea.

Quello contro i tre imputati è il secondo processo per la morte di Raso: nel primo filone dell'inchiesta è stato condannato a 8 mesi Lorenzo Luzzetti, legale rappresentante del Teatro Puccini, l' associazione che gestiva il Forte Belvedere nell'estate del 2006. La madre del giovane ha raccontato la telefonata avuta dall'allora sindaco Leonardo Domenici la sera del 3 settembre; "mi fece le condoglianze e io, che il giorno ero stata a vedere dove era morto Luca, gli dissi che quel luogo non era sicuro, che avremmo fatto causa". Dopo di lei ha testimoniato uno degli agenti della polizia municipale tra i primi a intervenire sul posto. Il processo si svolge sul filo del rasoio per il rischio della prescrizione dei reati e il giudice Susanna Raimondo, ha fissato una serie di udienze ravvicinate, la prima il prossimo 27 marzo.
 

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