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Cronaca

Troppi animali la Coldiretti chiede di allungare la stagione di caccia

Gli ungolati devasterebbero 20 milioni di euro di foraggere, la Coldiretti chiede cambiamenti altrimenti la protesta si sposterà nelle piazze

“Se sarà necessario – minaccia Roberto Nocentini, Presidente Interprovinciale Coldiretti – torneremo nelle piazze”. Parla chiaro Nocentini, il tema è di quelli delicati: o le ragioni di caprioli, cinghiali, daini, cervi e mufloni o quelle degli agricoltori. Sì perché, ed è questa la denuncia forte della associazione, ogni anno i cosiddetti ungulati selvatici divorano 20 milioni di euro di foraggere. Una voragine di denaro investito e poi perso, masticato e digerito dalla fauna selvatica.

L’estrema sintesi del documento presentato da Nocentini alla vice presidente e assessore alla caccia della Provincia di Firenze, Laura Cantini e l’assessore all’agricoltura, Pietro Roselli si racchiude in una domanda: “Ungulati o agricoltura? E’ ora di scegliere”. Per adesso la mobilitazione rimarrà pacifica, ma se le istituzioni non prenderanno dei provvedimenti per tutelare gli investimenti, gli agricoltori sono pronti a riportare per le strade e nelle piazze, trattori, campanacci e slogan. Per adesso rimarranno buoni anche perché le istituzioni hanno “promesso di portare nelle sedi competenti le rivendicazioni del mondo agricolo”, come ha affermato Nocentini alla fine dell’incontro. “Nel documento che abbiamo presentato – spiega Nocentini – abbiamo sottolineato insieme all’insostenibilità della presenza di queste specie che sono totalmente fuori controllo, la necessità di interventi e misure concrete. Penso, per esempio, all’innalzamento del tetto di prelevamenti e dei piani di abbattimento, all’anticipazione ed allungamento del periodo di caccia, alla possibilità, nelle aree non vocate, in presenza di danni alle colture, di prevedere l’intervento diretto dell’agricoltore o in alternativa di personale abilitato al controllo della fauna. Le azioni messe in campo fino ad oggi non sono state efficaci e noi siamo qui pronti a scendere di nuovo in piazza”.

NUMERI – L’analisi della Coldiretti parte proprio dai numeri, le cifre in sostanza possono dare la proporzione del fenomeno e del problema. In Toscana sono presenti 140.000 caprioli, 150.000 cinghiali, 10.000 daini, 3.000 cervi e 2.000 mufloni. A questi vanno sommati migliaia di storni e piccioni. Praticamente un esercito che “divora” qualcosa come 4 milioni di quintali di alimenti verdi, pari a 20 milioni di euro – secondo i dati Coldiretti – di foraggere all’anno. Tre le proposte presentate dagli agricoltori: allungamento della stagione venatoria, censimenti ad hoc, risarcimenti mirati tra le soluzioni condivise. La prima proposta è una soluzione che farà sicuramente discutere: allungare la stagione della caccia farà di certo storcere la bocca al mondo ambientalista. Per la Coldiretti invece chiamare in causa il pianeta dei cacciatori è di vitale importanza. Come? “Individuando dei meccanismi partecipativi reali nella gestione delle popolazioni degli ungulati da parte dei cacciatori attraverso meccanismi premianti-penalizzanti”, come è scritto nel documento. Poi c’è tutta la questione legata ai risarcimenti e al pantano burocratico, altri nodi dolorosi che si accompagnano ai danni: “Il risarcimento del danno deve tenere conto sia del valore del prodotto perduto, che dei danni pluriennali o permanenti alle strutture produttive e agli impianti”.
 

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