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Amianto a Scuola: Firenze sorpresa, ma il caso scoppia 15 anni fa

I ragazzi riuniti nell'Aula Magna dell'Istituto incontravano un noto speaker radiofonico per un fuoriprogramma che scatenò il caos

Firenze si sveglia stupita. La parola "Amianto" è tornata di moda: dopo il caso delle tubature di Publiacqua in Eternit e dopo la Sentenza sul processo contro il danno ambientale per Amianto, con l'ombra lunga della Prescrizione che ha fatto intervenire anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sul sistema giudiziario che troppo spesso si arrende al tempo che scorre, le temute fibre tornano in cronaca.

E' Il Corriere Fiorentino a "rispolverare" le pareti del Biennio del Leonardo Da Vinci di Firenze e ci trova il cemento-amianto. Ci trova, è meglio dire, un interessante Vademecum in cui il Preside impartisce "consigli utili per l'uso" ai suoi studenti, tra questi il divieto di grattare o forare le pareti, sbattere le porte e.. correre.
Si chiama Biennio perché, minimo, ci resti due anni, prima di scegliere una specializzazione che porta poi in altre aule del complesso: un po' come una caserma, il passaggio per quei due piani è obbligatorio. L'edificio degli anni '60 che si trova a Rifredi, lungo le sponde del Terzolle e che è stato interessato dai lavori per l'ampliamento della Ferrovia tanto da ritrovarsi l'uscita del sottopasso all'interno del cortile, è stata realizzata alla maniera dei prefabbricati che sfruttavano pareti imbottite di amianto, non è colpa di nessuno, le facevano così. Però poi negli anni '90 l'Amianto è stato bandito dall'Italia perché cancerogeno.

Quindici anni fa, un professore dell'Istituto ha la brillante idea di ospitare in Aula un noto speaker radiofonico toscano, Gianni Greco, "G" il suo nome d'arte. Durante la mattinata lo speaker legge ai ragazzi la lettera di un ex allievo che lo informa e lo sollecita a porre l'attenzione dei presenti su quella drammatica "Leggenda" dell'Amianto tra le pareti del Biennio. Scoppia il caos: il preside richiama l'insegnante che ha invitato lo speaker, mentre tra i ragazzi esplode la rabbia per qualcosa che conoscono perché l'hanno sentito dire, ma fino a quel momento era rimasto tutto sotto traccia.
La testimonianza dei fatti accaduti e dello scontro interno giunge proprio da parte dello speaker che dal microfono di Radio Blu racconterà nei dettagli quanto accaduto.
Da quel giorno è arrivata qualche conferma in più. Gianni Greco ancora oggi ricorda quel giorno come una svolta storica in cui il velo è stato squarciato. Sono passati 15 anni per ritrovarsi ancora a parlare di amianto a scuola.
E' lo stesso Greco,
oggi, a postare su Facebook l'immagine dei ritagli di giornale da "Il Giornale della Toscana" a "Il Corriere Fiorentino" sono passati 15 anni in cui sono state verniciate più volte le pareti.

Il Movimento 5 Stelle porta oggi la questione sui banchi di Montecitorio, mentre da Firenze la consigliera Miriam Amato inveisce contro una mancata chiusura del complesso didattico che sarebbe potuta arrivare già nel 2005. Provincia, in fase di pensionamento, e Comune di Firenze si rimpallano la competenza sulla gestione del prefabbricato, mettendo le mani avanti e mostrando comunque l'esito negativo dei controlli periodici che vengono svolti sul rilevamento delle fibre disperse nell'aria.

Chi la scatterà, la radiografia. Ma è possibile che una scuola debba subire il controllo periodico delle fibre disperse? E quante generazioni di studenti sono passati tra quelle mura correndo e graffiando le pareti? Alcuni di loro, diventati oggi adulti, ricordano veri e propri buchi nel muro negli anni '90, prima che si sapesse cosa c'era all'interno delle intercapedini. Gli effetti dell'Amianto si presentano anche a distanza di 30 anni, è l'OMS a riconoscerlo, così come l'asbestosi è oggi riconosciuta come una forma tumorale tra le più gravi: è il caso di dire, chi la scatterà, la radiografia?

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