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Cronaca

Carabinieri accusati di stupro, la 19enne americana era ubriaca

I militari parlano di sesso 'consenziente', ma 4 ore dopo il fatto la 19enne aveva ancora 1,5 mg/l di alcol nel sangue

“Sesso c'è stato, ma consenziente”. E' questa la linea di difesa dei due carabinieri accusati di violenza sessuale dalle due ragazze americane di 19 e 21 anni, nel caso di cui tutta la città parla da giorni.

Man mano che passano le ore, tale linea di difesa sembra però “vacillare”, con la difesa delle giovani che intende verificare se queste si trovassero, a causa dell'alterazione dovuta all'assunzione di alcol, in stato di "minorata difesa".

Come riporta oggi La Nazione, le analisi effettuate sul sangue della studentessa americana di 19 anni (con la quale il carabiniere 32enne Pietro Costa ha ammesso di avere fatto “sesso consenziente” durante il servizio) riportano un tasso alcolemico ad 1,5 mg per litro, e questo valore è stato riscontrato 4 ore dopo i fatti accaduti (ancora non siamo in possesso del dato per l'altra ragazza, la 21enne).

Per intenderci, il limite di legge per mettersi alla guida è di 0,5 mg per litro: nei casi in cui qualcuno viene sorpreso a guidare con un tasso alcolemico superiore a 1 mg per litro spesso si parla senza tanti giri di parole di 'guidatore ubriaco' (la 19enne, rientrata a casa, è anche svenuta).

Nei prossimi giorni si svolgerà l'incidente probatorio, richiesto dalla procura al giudice per le indagini preliminari: la 19enne sarà nuovamente ascoltata, sotto forma protetta, senza cioè incontrare gli accusati né i loro legali.

Ieri intanto la pm Ornella Galeotti ha ascoltato le coinquiline che vivono insieme alle due giovani nell'appartamento di borgo Sant'Apostoli, coloro cioè che hanno dato l'allarme. I due carabinieri (oltre a Costa il 53enne Marco Camuffo), già sospesi, dovranno comparire anche di fronte alla procura militare di Roma.

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