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Cronaca

Tav: addio Foster, resta il tunnel. Cosa fare della voragine agli ex Macelli?

Ieri l'incontro a Roma e le nuove proposte di Ferrovie, Rossi e Nardella: "Un mese per decidere". Centinaia di milioni spesi, siamo punto e a capo

Addio Foster. Dopo l'incontro di ieri a Roma tra l'ad di Ferrovie, Renato Mazzoncini, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella, è ufficiale: la mega stazione di via Circondaria, agli ex Macelli, non si fa più. Il progetto, venduto per anni come fiore all'occhiello della modernità, è finito nel cestino.

La decisione arriva dopo anni di critiche da parte di numerosi comitati e associazioni, in primis il Comitato No Tunnel Tav, che denunciavano l'irrazionalità di un progetto che sembrava loro assurdo per la posizione, per i costi di costruzione e gestione e per fattori ambientali. Perché adesso tutti vedono le criticità della mega stazione, la lontananza dal centro storico, l' "anzianità" di un'idea nata nel 1995. Ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare.

La stazione dunque non si fa più. Ma che ne sarà del mega buco già scavato? Una voragine lunga oltre 400 metri, larga 50 e profonda 10, dove si è continuato a lavorare alacremente anche nelle ultime settimane, come dimostrano le foto diffuse dal Comitato a fine settembre. Al posto della Foster forse arriveranno case, forse un parco, forse centri commerciali. Difficile dirlo adesso. Quello che è certo è che si sono già spesi, tra Foster e scavi preliminari per il tunnel sotto la città, centinaia di milioni di euro.

A proposito di tunnel, quello rimane. Il presidente della Regione Rossi, sostenitore da sempre del sottoattraversamento di 7,5 chilometri dell'alta velocità sotto Firenze, ripete che bisognerà tutelare e dare priorità al trasporto regionale.

Ancora è tutto avvolto in una nebulosa, che forse si rischiarirà nelle prossime settimane. I problemi, anche in merito al tunnel, non sono però pochi: impatto sulla falda acquifera, destinazione delle terre di scavo, rischio per gli edifici posti lungo il tracciato e per i monumenti storici (il tunnel, secondo quanto prevede l'attuale progetto, passerà sotto la Fortezza da Basso e sotto l'arco dei Lorena di piazza Libertà).

Una domanda viene spontanea: e se quelle centinaia di milioni fossero state spese per migliorare la rete del trasporto regionale di superficie già esistente? Difficile dare una risposta. Firenze, intanto, attende di sapere quale sarà il futuro dell'ennesimo 'buco nero'. "Ci prendiamo un mese per valutare il nuovo piano di Fs", dicono Nardella e Rossi. Mazzoncini dovrebbe trasmettere la proposta ufficiale nei prossimi giorni, forse ci sarà un potenziamento della stazione di Campo di Marte. La speranza è che venga illustrata presto ai cittadini.

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