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Cronaca

Evento simile all'alluvione del 1966 a Firenze? Gabrielli: "Pagheremmo ancora molti guai"

Il capo della Protezione civile lancia l'allarme sui sistemi di prevenzione. Aggiungendo che se oggi si verificasse un evento paragonabile all'alluvione del 1966 a Firenze "pagheremmo ancora molti guai"

In Italia solo undici regioni sono dotate di centri funzionali decentrati (CDF) funzionanti al 100 percento. Un allarme, quello delle carenze nelle strutture di previsione e prevenzione, lanciato dal numero uno della Protezione civile, Franco Gabrielli, davanti alla Commissione Ambiente della Camera sul tema del dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

Gabrielli ha anche elencato quali sono le regioni che hanno già seguito la direttiva emanata nove anni fa dalla presidenza del Consiglio: Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Campania e le province autonome. Precisando come "altre quattro, Umbria, Lazio, Molise, Calabria, hanno invece attiva solo la parte idro e hanno il supporto del dipartimento per la parte meteo".

Secondo Gabrielli, la prevenzione dei disastri o almeno la loro mitigazione oggi e' frenata in Italia da una "babele di competenze" su cui occorre mettere mano: "sul dissesto idrogeologico hanno competenza Autorità di bacino, Province, Comuni, Regioni".

FIRENZE - E ha aggiunto che se oggi si verificasse un evento paragonabile all'alluvione del 1966 a Firenze, "pagheremmo ancora molti guai". Il prefetto Gabrielli ha anche ricordato il disastro del Vajont, definendolo "una ferita aperta", "un monumento alle cose che in Italia ancora non vanno nel rapporto tra ambiente e territorio". "C'è bisogno di un nuovo patto sociale su questi temi - ha aggiunto -. I sindaci hanno della responsabilità ma c’è anche una responsabilità dei cittadini. I temi dell'autoprotezione non appartengono alla nostra cultura".

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